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Di me diranno che ho ucciso un angelo: intervista a Gisella Laterza (Rizzoli)

Tempo di lettura: 2 minuti

gisella laterza - di me dirannoDa tempo vedevo in libreria questo romanzo e la splendida copertina mi chiamava a gran voce, convincendomi a leggerlo senza nemmeno prendere in considerazione la trama. Fatto sta che, dopo aver letto anche quella, ero sempre più intenzionata a divorarlo ma quando l’ho finalmente avuto tra le mani l’ho lasciato temporaneamente decantare, dato il periodo di intense letture, per riprenderlo poi con calma. E qualche giorno fa, finalmente, mi ci sono dedicata!

Spiegare in poche parole di cosa tratta questo libro è una missione impossibile. Niente più che la sua lettura vi spiegherà il contenuto stesso perché leggerlo vuol dire compiere un viaggio, fare un’esperienza personale diversa per ciascuno.

Per questo ho avuto il piacere di intervistare Gisella Laterza per parlare del libro e darvi qualche indizio in più!

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Colpa delle stelle di John Green (Rizzoli)

Tempo di lettura: 7 minuti

john green - colpa delle stelle“Nel tardo inverno dei miei sedici anni mia madre ha deciso che ero depressa, presumibilmente perché non uscivo molto di casa, passavo un sacco di tempo a letto, rileggevo infinite volte lo stesso libro, mangiavo molto poco e dedicavo parecchio del mio abbondante tempo libero a pensare alla morte. Sugli opuscoli che parlano di tumori o nei siti dedicati, tra gli effetti collaterali del cancro c’è sempre la depressione. In realtà la depressione non è un effetto collaterale del cancro. La depressione è un effetto collaterale del morire. (Anche il cancro è un effetto collaterale del morire. Quasi tutto lo è, a dire il vero.)”

Inizia così Colpa delle stelle, un intenso, doloroso, fantastico viaggio nella vita di due adolescenti come tanti, diversi a causa di una malattia tremenda e invalidante come il cancro.

Hazel ha 16 anni e un passato segnato dalla malattia che l’ha colpita nell’infanzia e che la porta a dover avere sempre appresso una bombola d’ossigeno per i suoi deboli polmoni. Credeva di morire Hazel, ma 3 anni prima uno speciale farmaco sperimentale ha bloccato il cancro ed è ora in regressione.

Ho amato da subito questa ragazza forte, sarcastica, cinica fino alla tenerezza, estremamente consapevole della situazione e ormai rassegnata ad una vita “diversa”.

La sua storia comincia quando la madre, ritenendola depressa, la spinge a frequentare un gruppo di supporto per i ragazzi malati di cancro (consigliato da Jim, uno dei suoi cinque medici) il cui ritrovo è ogni mercoledì sera nel seminterrato di una chiesa episcopale:

“Il mio gruppo di supporto era composto da un cast mobile di personaggi in vari stadi di malessere indotto dal tumore. Perché il cast era mobile? Un effetto collaterale del morire. Il gruppo di supporto, nemmeno a dirlo, era deprimente al massimo.”

Ed è proprio ad uno di questi incontri che si presenta Augustus Waters:

Alto, asciutto e muscoloso, faceva sembrare minuscola la sedia di plastica da scuola elementare su cui stava. Capelli color mogano, lisci e corti. Sembrava avere più o meno la mia età, forse un anno di più[…]”

Durante l’incontro Augustus (che ha avuto un cancro in una gamba che gli è stata in parte amputata) esprime la sua paura più grande, “l’oblio“, e alla richiesta di Patrick (colui che tiene gli incontri) di un volontario per rispondere al ragazzo per la prima volta Hazel alza la mano:

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Suzanne Collins: Gregor. La prima profezia (Mondadori)

Tempo di lettura: 5 minuti

Suzanne Collins - Gregor la prima profezia“Gregor aveva tenuto la fronte premuta contro la zanzariera così a lungo che poteva sentirne l’impronta a quadratini al di sopra delle sopracciglia. Passò le dita sui piccoli bozzi e soffocò l’impulso di tirar fuori un urlo da cavernicolo. Gli montava nel petto, il lungo grido gutturale riservato alle emergenze vere, come quando ti imbattevi in una tigre dai denti a sciabola ed eri senza la tua clava, o magari ti si spegneva il fuoco durante l’Era Glaciale.”

Gregor è un ragazzino di 11 anni che vive insieme alla mamma, la nonna e due sorelline: Lizzie di 7 anni e Boots di 2. Il padre, un professore di scienze, è misteriosamente scomparso 2 anni, 7 mesi e 13 giorni prima  (“Non che si sforzasse di tenere il conto, ma i numeri si sommavano automaticamente nella sua testa“) e da allora non hanno più avuto sue notizie. Come si nota dall’incipit, facciamo subito la conoscenza del ragazzino che è a casa con la sorellina minore e la nonna proprio all’inizio delle vacanze estive. Lizzie è appena partita per il campeggio e la madre è al lavoro per cui tocca a lui badare alla piccola e alla nonna che inizia a perdere dei colpi; un momento è lucida come una ragazzina, il momento successivo lo chiama Simon (“Chi era Simon? Gregor non ne aveva idea.“).

Così, nella calura estiva si trova a gestire diverse situazione tra cui il bucato. Boots è sempre con lui ma quando si ritrovano nella lavanderia del piano terra, Gregor sente un tonfo metallico e una risatina inconfondibile: la bimba è entrata nel muro attraverso una grata metallica spalancata che da su un vecchio condotto dell’aria e se vuole recuperarla deve seguirla. Un attimo dopo, stava precipitando in un vuoto senza fine.

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I Vivi, i Morti e gli Altri: intervista a Claudio Vergnani (Gargoyle Books)

Tempo di lettura: 4 minuti

i-vivi-i-morti-e-gli-altri“Una cosa quelle creature sventurate me l’avevano insegnata: se sei ancora padrone del tuo destino e ti si offre una possibilità – anche se questa possibilità è nel mezzo dell’inferno – non tirarti indietro, cogli l’occasione e sii tutto ciò che puoi essere, sperando che sia qualcosa di buono.”

Dopo la trilogia iniziata con il 18° vampiro, Claudio Vergnani torna alla scrittura con un nuovo personaggio e una nuova storia. Protagonisti loro malgrado sono gli Zombi. L’ambientazione è quella dei giorni nostri, in Italia. Non ci sono riferimenti precisi a città specifiche ma è abbastanza evidente che si parla di una zona dell’Italia centrale. Ad un certo punto i morti hanno iniziato a tornare in vita (sempre che risvegliarsi senza coscienza e con una fame atavica di carne umana possa definirsi “vita”) e aggredire i vivi, trasformandoli a sua volta in Zombi. La situazione è sotto controllo, per il momento, ma le zone di contenimento sono sempre più allargate e i morti, volenti o nolenti, sono in sovrannumero rispetto ai vivi.

Protagonista del libro è Oprandi, un ex soldato dei corpi d’elite, sui 50 anni, ancora giovanile nonostante i capelli, tagliati corti, sale e pepe. Beve. E’ in grado di contenersi ma comunque l’alcol è parte della sua vita. Il pericolo ha sempre corso al suo fianco e forse per questo, prima di altri, si rende conto che è solo questione di tempo prima che i non morti prendano il sopravvento. E proprio per questo motivo ha un piano: trovare il sistema di allontanarsi dall’Italia e rifugiarsi in Svizzera, uno dei pochi paesi ancora particolarmente tranquilli. Il mezzo per arrivarci è la Signorina Ursini. Lei è facoltosa e ha un’esigenza: recuperare il padre morto (seppellito nella cappella di famiglia) per dargli la morte definitiva e seppellirlo di nuovo con tutti i crismi religiosi. Lui può occuparsi di ritrovare il padre, consegnarlo a lei dopo la “vera morte” a patto che la Signorina Ursini lo porti con sè in Svizzera, al sicuro.

Il patto è stretto. Oprandi inizierà quindi questa missione in compagnia di due personaggi che, fortunatamente o sventuratamente, incroceranno la sua strada. Una missione tutt’altro che semplice, gli porrà davanti più di un ostacolo. Una missione dalla quale tornerà sconvolto e cambiato, ma questo è solo l’inizio. Con il ritorno in città si renderà conto che la sua paura più grande si è avverata, gli Zombi sono ormai ovunque e soprattutto sono fuori controllo. Ma la missione, l’unica che abbia senso per il suo futuro deve continuare nonostante tutto. Il viaggio di Oprandi, in realtà, è appena cominciato.

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