
Una mattina Ettore Corbo scopre di non riuscire più a vedere il volto delle persone: al suo posto c’è un vuoto ovale da manichino. Una cecità selettiva che non è strettamente collegata ad un problema medico ma che crea non pochi problemi all’uomo.
Quello che all’inizio, però, sembra essere un problema, si rivelerà però per Ettore una nuova prospettiva che “fa emergere l’inutilità e la falsità delle faticose relazioni che intrattiene con il resto del mondo”.
Una storia grottesca, che rimanda alla figura dell'”inetto” di Svevo, in grado di aprire nel lettore uno sguardo diverso – a tratti feroce a tratti ilare – sul mondo che lo circonda.
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