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Cover Lovers – Speciale San Valentino

Tempo di lettura: 4 minuti

cover lovers
Avete letto la parola Cover e già avevate capito che ero io? Come mai non mi stupisco? Essì, se volete corrompermi, per qualsiasi cosa, parlatemi di copertine di libri e io dirò di sì a prescindere! Credo che @Anncleire di Please Another Book ormai l’abbia capito… e quando mi ha parlato di un contest legato a San Valentino ero già spacciata dopo la seconda parola. Cosa c’è di meglio di un bel libro romantico per la festa degli innamorati? Lo sapete, non sono un tipo che ama le ricorrenze e nemmeno in particolare i libri d’amore ma, hey, ogni occasione è buona per un buon romanzo, no? Se poi ci sono di mezzo un sacco di sorprese e colleghe blogger divertenti (e un po’ pazze, in senso buono eh!) il tutto non può descriversi se non con “imperdibile”. Ma bando alle ciance, vi spiego subito di che si tratta.

Ma partiamo dall’inizio: Cover Lover è una rubrica ideata da @Anncleire di Please Another Book e @ilovereading_ di Petrichor che, cito testualmente, “ci permette di presentare la copertina che di settimana in settimana ci ha indotte ad aderire ad un Blog Tour, richiedere un ARC, o semplicemente comprare un libro. In definitiva, la copertina che solo guardandola ha fatto aggiungere un libro (o due) alla lista delle cose da leggere.“. (altro…)

Colpa delle stelle di John Green (Rizzoli)

Tempo di lettura: 7 minuti

john green - colpa delle stelle“Nel tardo inverno dei miei sedici anni mia madre ha deciso che ero depressa, presumibilmente perché non uscivo molto di casa, passavo un sacco di tempo a letto, rileggevo infinite volte lo stesso libro, mangiavo molto poco e dedicavo parecchio del mio abbondante tempo libero a pensare alla morte. Sugli opuscoli che parlano di tumori o nei siti dedicati, tra gli effetti collaterali del cancro c’è sempre la depressione. In realtà la depressione non è un effetto collaterale del cancro. La depressione è un effetto collaterale del morire. (Anche il cancro è un effetto collaterale del morire. Quasi tutto lo è, a dire il vero.)”

Inizia così Colpa delle stelle, un intenso, doloroso, fantastico viaggio nella vita di due adolescenti come tanti, diversi a causa di una malattia tremenda e invalidante come il cancro.

Hazel ha 16 anni e un passato segnato dalla malattia che l’ha colpita nell’infanzia e che la porta a dover avere sempre appresso una bombola d’ossigeno per i suoi deboli polmoni. Credeva di morire Hazel, ma 3 anni prima uno speciale farmaco sperimentale ha bloccato il cancro ed è ora in regressione.

Ho amato da subito questa ragazza forte, sarcastica, cinica fino alla tenerezza, estremamente consapevole della situazione e ormai rassegnata ad una vita “diversa”.

La sua storia comincia quando la madre, ritenendola depressa, la spinge a frequentare un gruppo di supporto per i ragazzi malati di cancro (consigliato da Jim, uno dei suoi cinque medici) il cui ritrovo è ogni mercoledì sera nel seminterrato di una chiesa episcopale:

“Il mio gruppo di supporto era composto da un cast mobile di personaggi in vari stadi di malessere indotto dal tumore. Perché il cast era mobile? Un effetto collaterale del morire. Il gruppo di supporto, nemmeno a dirlo, era deprimente al massimo.”

Ed è proprio ad uno di questi incontri che si presenta Augustus Waters:

Alto, asciutto e muscoloso, faceva sembrare minuscola la sedia di plastica da scuola elementare su cui stava. Capelli color mogano, lisci e corti. Sembrava avere più o meno la mia età, forse un anno di più[…]”

Durante l’incontro Augustus (che ha avuto un cancro in una gamba che gli è stata in parte amputata) esprime la sua paura più grande, “l’oblio“, e alla richiesta di Patrick (colui che tiene gli incontri) di un volontario per rispondere al ragazzo per la prima volta Hazel alza la mano:

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