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H. Le memorie di Eracle: intervista a Sergio Fontana

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Chi era Eracle? Com’era il mondo durante la sua epoca? Cos’ha ancora da insegnarci questo antico mito?

Queste sono solo alcune delle domande che il lettore si pone di fronte a “H. Le memorie di Eracle” il romanzo dell’archeologo e scrittore Sergio Fontana, pubblicato da Edipuglia. Il romanzo fa parte della nuova collana “Le Vie Maestre” diretta dal Prof.Giuliano Volpe, collana che si apre alla narrativa con questo romanzo e, in precedenza, con “Quasi giallo. Romanzo di archeologia” di Enrico Giannichedda.

In “Memorie di Eracle” l’autore costruisce una biografia della figura di Eracle sulla base delle fonti a disposizione, da quelle letterarie a quelle epigrafiche, archeologiche e iconografiche.

L’intervista

Per parlare di questo romanzo appassionante e coinvolgente, abbiamo invitato l’autore a parlare con noi.

Il libro:

H”. Memorie di Eracle” racconta una vita eccezionale, quella dell’eroe che poi i romani chiamarono Ercole. La narrazione si muove a partire dai ricordi che la mente dello stesso Eracle riordina subito dopo il rogo sulla pira del monte Eta. Una vita vissuta nel conflitto tra la responsabilità personale e le forze collettive, rappresentate dagli dèi, che lo hanno generato, perseguitato, maledetto, abbattuto e fatto risorgere. Eracle è personaggio mitologico, ma ha piena identità storica e la sua nascita, reale o immaginaria, si può collocare circa 3350 anni fa, nella Grecia dell’età micenea, le cui atmosfere vengono ricostruite nel racconto. Figlio di Zeus e della mortale Alcmena, Eracle ci narra di incontri con popolazioni misteriose, come le Amazzoni o i Centauri, e le sue peripezie tracciano l’incredibile geografia del Mediterraneo del II millennio a.C., compresa l’Italia dell’Età del Bronzo e il sito dove, cinquecento anni dopo, sorgerà Roma. I suoi tratti barbarici ne faranno un campione anche da morto, quando, nella decadenza del mondo miceneo, lui potrà assistere all’invasione del Peloponneso da parte dei Dori guidati dai suoi stessi discendenti. Ma, a quel tempo, Eracle era già tra gli dèi che lo avevano accolto benevoli sull’Olimpo. Il romanzo nasce da un attento lavoro sulle fonti antiche e sui dati archeologici, di cui si dà conto nelle note in calce ai capitoli del libro.

Titolo: H. Memorie di Eracle
Autore: Sergio Fontana
Editore: Edipuglia
Collana: Le Vie Maestre
Pagine: 334
Prezzo: 16,00 cartaceo (QUI su Amazon, QUI su IBS)
Data di uscita: 01 gennaio 2019

[Recensione] “Dracula ed io”, un gioco di parole per il nuovo romanzo di Gianluca Morozzi

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Assomiglia a quell’attore di Hollywood che interpreta Iron Man, nei suoi oltre milleseicento anni ha imparato a difendersi dai raggi diretti del sole e ha ottimo gusto in fatto di vini. E’ Dracula il protagonista del nuovo romanzo di Gianluca Morozzi (Tea). Ad assisterlo in questa impresa, un personaggio noto ai lettori dello scrittore bolognese, Lajos, in una nuova avventura intricata, divertente e, perché no, un po’ splatter.

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26/09: La bambina di ghiaccio e altre fiabe di Mila Pavićević

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“Una volta, tanto ma proprio tanto tempo fa, in un regno piccolo e completamente sconosciuto, viveva tutta
sola una bambina di ghiaccio. La bambina non aveva genitori, o almeno non li aveva mai conosciuti. Non
aveva neanche amici, era troppo fredda perché qualcuno potesse giocare con lei.”

Arriva in libreria il 26 settembre “La bambina di ghiaccio e altre fiabe”, la raccolta di racconti dell’autrice croata Mila Pavićević, pubblicata in Italia da Camelozampa.

Le fiabe che compongono “La bambina di ghiaccio” affondano le loro radici in un passato mai sopito e proseguono il loro cammino nel presente attraverso una sintesi inedita e un forte simbolismo.

Il libro ha vinto il Premio dell’Unione Europea per la Letteratura nel 2009 ed è stato tradotto in cinque Paesi. Nell’edizione italiana sono presenti le illustrazioni di Daniela Iride Murgia, illustrazioni che nascono da dettagli e incisioni originali dell’Ottocento

DESCRIZIONE

Dalla Repubblica dei Sogni (perché le monarchie sono state abolite), alla ragazza di ghiaccio che non può guardare il sole, Mila Pavićević gioca sapientemente con il materiale fiabesco, con esiti ironici, arguti e di grande fantasia.

Titolo: La bambina di ghiaccio e altre fiabe
Autrice: Mila Pavićević
Traduttrice: Elisa Copetti
Illustratrice: Daniela Iride Murgia
Editore: Camelozampa
Collana: I Peli di Gatto
Lettura a partire da: 8 anni
Pagine: 72 pp illustrate
Prezzo: 12,90 cartaceo (QUI su Amazon a E.10,96)
Data di uscita: 26 settembre 2019
Edizione ad alta leggibilità con il font EasyReading

CLICCA QUI per leggere le prime pagine!

AUTRICE

Mila Pavićević è drammaturga e scrittrice. Nata e cresciuta a Dubrovnik, oggi vive a Berlino, dove lavora nel campo della danza e della coreografia. Come autrice ha pubblicato diverse sillogi poetiche, oltre a La bambina di ghiaccio e altre fiabe, con cui ha vinto il Premio dell’Unione europea per la letteratura nel 2009. I suoi libri sono tradotti in Europa e Sud America.

TRADUTTRICE

Elisa Copetti insegna Lingua croata e serba all’Università degli Studi di Udine dove si è laureata in Traduzione e Mediazione culturale. Ha tradotto numerosi romanzi e opere teatrali di autori croati e serbi, per vari editori italiani. Nel 2008 ha vinto il Premio Estroverso per la traduzione.

ILLUSTRATRICE

Daniela Iride Murgia nasce in Sardegna, si laurea in Arte orientale a Venezia e consegue un Master in illustrazione. Vive tra Venezia e la Danimarca. Collabora con riviste e case editrici internazionali. Tra i premi ricevuti, il prestigioso A la Orilla del Viento, il Premio Caniem della National Chamber of the Mexican Editorial Industry, il Premio Rodari. È cofondatrice dell’M+B studio, che progetta e cura mostre in collaborazione con artisti e architetti internazionali presso la Biennale di Venezia. Insegna illustrazione alla Scuola Internazionale di Comics di Padova.

Festival Letteratura di Mantova: gli incontri da non perdere

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Dal 4 all’8 settembre torna a Mantova il FestivaLetteratura, sempre più un punto di riferimento della cultura internazionale. Nata nel 1997 dall’iniziativa di 8 cittadini, la manifestazione vanta anche quest’anno la partecipazione di autori di spicco della scena letteraria mondiale. Ecco alcuni appuntamenti imperdibili della 5 giorni mantovana.

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Friday Black: il presente distopico di Nana Kwame Adjei-Brenyah

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Esordio folgorante per lo scrittore americano di origine ghanese Nana Kwame Adjei-Brenyah che arriva in Italia con il suo libro d’esordio “Friday Black” (SUR). I 12 racconti della raccolta sono ambientati in un “presente” distopico e portano il lettore a riflette su temi di estrema attualità, dalle corse allo shopping alla violenza gratuita, dal razzismo alla deriva di una società in crisi di ideali. Una lettura che pone l’attenzione su cosa sia veramente importante e quanto siamo consapevoli delle conseguenze delle nostre azioni.

“Friday Black si apre con il racconto più scioccante, attuale e spaventoso dell’intera raccolta: “I 5 della Finkelstein“. Un uomo viene assolto dall’accusa di omicidio dopo aver trucidato 5 bambini di colore mentre usciva dalla biblioteca con i suoi due figli perché “si sentiva minacciato” da loro. A nulla valgono le prove, tra cui quella che la più piccola, di soli 7 anni, sia stata rincorsa e uccisa a distanza dal luogo in cui l’uomo si trovava con i figli. Questo gravissimo fatto e l’ingiusta assoluzione del colpevole danno il via ad una serie di vendette verso “i bianchi” in cui viene coinvolto anche il protagonista, Emmanuel. Il ragazzo, che è anche la voce narrante, vive una vita continuamente sull’attenti, regolando quotidianamente il suo “indice di nerezza” per sopravvivere in un mondo dove il colore della pelle è già di per sé una minaccia. La strage ha anche su di lui un forte impatto e verrà coinvolto in una rappresaglia, ma come deciderà di comportarsi?

Inquietudine anche per il racconto “Dopo il lampo” che chiude la raccolta: la storia di una ragazzina che vive la stessa giornata, in un loop eterno, in seguito ad un’esplosione nucleare. In questo terribile contesto, cosa diventa davvero importante?

Nel mezzo, racconti sorprendenti (come il secondo, ambientato in un vero futuro distopico tecnologicamente super avanzato) e sempre pieni di stupore, mai scontati e dai risvolti inusuali, conducono il lettore in diversi mondi possibili, molti dei quali hanno inquietanti riscontri nella nostra realtà. “Mi piace usare quella che chiamo «l’iperbole del possibile» – ha dichiarato l’autore in questa intervistaquella che ti fa pensare: «Ma in fondo questo scenario è così lontano dalla verità?» D’altro canto, per me è anche importante che in certi casi i racconti abbiano ambientazioni del tutto familiari, perché a volte il mondo così com’è è già abbastanza assurdo, abbastanza caotico, da consentirmi di far passare l’idea che voglio esprimere“.

In fondo, ciò che più colpisce della raccolta sono i livelli di lettura: apparentemente si potrebbe pensare solo ad una critica sociale della condizione delle persone di colore ( “I 5 della Finkelstein”) al consumismo sfrenato (“Venerdì Nero”, “Come vendere un giaccone secondo il Re dei Ghiacci”), dal pericolo di essere ridotti ad automi a causa della tecnologia (“L’Era”) fino alla fine del mondo come lo conosciamo (“Dopo il lampo”), dalla frustrazione nel dover effettuare un lavoro alienante (“Nel commercio al dettaglio”) alla consapevolezza delle decisioni prese alla leggera (“Lark Street”). Ad una lettura più attenta possiamo notare, però, come ogni protagonista abbia in mano la chiave di una scelta.

Racconti che lasciano nel lettore un forte senso di speranza. Non una speranza cieca ma una speranza che porta con sé il coraggio di fare scelte a volte anche difficili con la consapevolezza, però, di poter cambiare il presente.

Infine, racconti come “Friday Black” pongono l’attenzione su qualcosa che oggi ci sfugge: la responsabilità. Troppo spesso prendiamo decisioni senza interrogarci sulle conseguenze, senza immaginare a cosa potremmo andare in contro, sottovalutando la portata delle scelte che compiamo. A volte ignorare le conseguenze è volontario, altre è semplicemente voler mettere la testa sotto la sabbia sperando che i problemi e le difficoltà scompaiano da sole. Spoiler: non succede mai.

Una raccolta di racconti che apre gli occhi verso ciò che di assurdo ci circonda, spingendo il lettore insieme ai protagonisti a porsi domande, a cercare risposte, a mettere a fuoco cosa sia davvero importante e, soprattutto, ad agire e non restare in balia degli altri.

Mi piace pensare che ci sarà un tempo in cui il mondo, guardandosi indietro, ricorderà quest’epoca con disgusto. Invece di scrivere di quel mondo, del mondo che spero verrà, spesso voglio scrivere del mondo verso cui pare che stiamo andando, dove le macchine da guerra diventano sempre più potenti e spietate e sempre più persone accettano la brutalità come un dato di fatto della vita. L’idea è di creare questi mondi – mondi a cui spero e immagino che la maggior parte dei lettori opporrà resistenza, mondi che li faranno rabbrividire – e quindi evidenziare sotto quali aspetti forse abbiamo già raggiunto il triste futuro che descrivo“.
[Estratto da questa intervista]


Nana Kwame Adjei-Brenyah è nato a Spring Valley, nel nord dello stato di New York, da immigrati di origine ghanese. È stato allievo di George Saunders all’Università di Syracuse, dove oggi insegna a sua volta scrittura creativa. Nel 2018 è stato selezionato da Colson Whitehead come uno dei «5 Under 35», il riconoscimento con cui la National Book Foundation segnala i 5 migliori esordienti statunitensi sotto i 35 anni.

I Poteri delle Tenebre. Dracula: il manoscritto ritrovato. Intervista ai traduttori

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Questa è una storia di traduzioni. E di traduttori. E di scoperte. Perché si sa: i “classici” non smettono mai di raccontare la propria storia e “Dracula” di Bram Stoker, dopo oltre 100 anni dalla prima pubblicazione, da decine di adattamenti, da ispirazione per migliaia di altri libri, film, serie tv, giochi, è ancora in grado di far parlare di sé, grazie ad ulteriori segreti da svelare e appassionati “archeologi” disposti a togliere la metaforica sabbia dalle sue pagine.

Abbiamo già parlato qui dell’eccezionale ritrovamento di Hans Cornel de Ross: in Islanda, nel 1900 è stato tradotto il grande successo di Bram Stoker ma il suo “promotore”, Valdimar Asmundsson, non si è limitato a trasporre nella sua lingua il testo di “Dracula”, bensì, ne ha scritta una versione diversa, probabilmente con il benestare dello stesso autore (che ne ha scritto anche la prefazione).

“I poteri delle Tenebre” non è quindi solo il “Dracula” islandese, ma una versione diversa dell’originale, con sfumature proprie, personaggi che non sono presenti nell’originale, e intere nuove scene.

Con “Il Potere delle Tenebre” nella versione di Carbonio Editore ci troviamo davanti ad un formidabile saggio con all’interno un romanzo eccezionale. Oltre alle 200 pagine del racconto, la prefazione di Dacre Stoker – erede diretto dell’autore (10 pagine), l’introduzione di Hans C.de Roos – colui che ha ritrovato il libro dimenticato (47 pagine), e la postfazione di John Edgar Browning, uno dei maggiori esperti di Dracula al mondo (4 pagine). Il tutto corredato da un’ampia bibliografia.

E come se questo già non bastasse a carpirne l’essenza, è possibile esplorare il libro in ogni direzione grazie alle 423 note di traduzione che vanno ad analizzare i significati delle parole originali islandesi, dei contenuti descritti nel libro e fungono da orientamento per il lettore che vuole approfondire i contenuti e le citazioni.

E’ così che il testo, smontato e rimontato, appare nel suo splendore più arcano, nei suoi significati più reconditi, nelle sue atmosfere più cupe e sensuali. Un romanzo perfettamente calato nella realtà del periodo grazie a riferimenti all’attualità dell’epoca come le ricerche sull’ipnosi, le teorie di Darwin (applicate in maniera piuttosto allargata dal Conte Dracula) o ai riferimenti al celebre Arthur Conan Doyle.

Un romanzo rimasto nascosta in bella vista per oltre 100 anni. Un secolo (abbondante) che, però, non è riuscito a scalfire nemmeno in minima parte il fascino di questa storia, dei suoi personaggi e, anzi, riesce ad ammantare di ulteriore mistero e complessità le sue pagine.

Pubblicato per la prima volta in lingua inglese nel 2016, “Il Potere delle Tenebre” è stato finalmente portato anche in Italia da Carbonio Editore che ha affidato la sua traduzione a Maura Parolini e Matteo Curtoni, scrittori, traduttori, amanti ed esperti del genere. Quindi, in ottime mani.

Quindi, quando ci è stata data la possibilità di parlare del “nuovo” Dracula con loro, l’abbiamo colta al volo. Ecco cosa ci hanno raccontato di quella che potremmo definire una avventura anche di traduzione!

Maura Parolini e Matteo Curtoni parlano de “I Poteri delle Tenebre. Dracula: il manoscritto ritrovato” (Carbonio Editore)

IL LIBRO

Nel 1900 lo scrittore islandese Valdimar Ásmundsson tradusse Dracula, il celebre capolavoro gotico del 1897 di Bram Stoker. Lo pubblicò in Islanda lo stesso anno con una prefazione di Stoker, sul giornale da lui fondato e diretto, «Fjallkonan». In realtà però il romanzo che gli islandesi leggevano non era il Dracula che conosciamo…
Eppure nessuno si era mai accorto di nulla, fino a quando, più di un secolo dopo, il ricercatore olandese Hans de Roos ha fatto una scoperta sensazionale: Ásmundsson non si era limitato a tradurre Dracula, ma ne aveva scritta una versione del tutto diversa, rielaborando la trama e aggiungendo nuovi personaggi. Il risultato è un romanzo più breve, più erotico e forse persino più ricco di suspense dell’originale. Tanti sono i misteri che circondano il manoscritto: l’apparato critico a corredo dell’opera fornisce indizi interessanti su un enigma che metterà alla prova gli appassionati di questo classico della letteratura di tutti i tempi.

Prefazione di Dacre Stoker, pronipote di Bram Stoker.
Introduzione e note di Hans Corneel de Roos.
Postfazione di John Edgar Browning.

GLI AUTORI

Bram Stoker (1847-1912), irlandese, è l’autore di Dracula, il celebre romanzo gotico dal successo planetario, apparso nel 1897 e tradotto in più di 30 lingue.

Valdimar Ásmundsson (1852-1902) è stato un traduttore e letterato islandese, fondatore e editore della rivista «Fjallkonan», dove pubblicò, a partire dai primi mesi del 1900, il ‘suo’ Dracula in islandese.

Hans Corneel de Roos è un ricercatore indipendente di nazionalità olandese. Dal 2010 si dedica interamente alla ricerca su Dracula, con risultati sorprendenti. È autore di The Ultimate Dracula e di numerosi articoli, per i quali è stato premiato dalla Transylvanian Society of Dracula.

I TRADUTTORI

Maura Parolini e Matteo Curtoni sono traduttori e scrittori, lavorano in editoria da più di vent’anni, e sono grandi appassionati di horror, cultura gotica, true crime e tutto ciò che è strano. Maura Parolini ha pubblicato, tra le altre cose, manuali di magia, Matteo Curtoni ha pubblicato narrativa sia in italiano che in inglese.

IL BOOKTRAILER

26 maggio: World Dracula Day, in arrivo una nuova edizione

Tempo di lettura: 4 minuti

Era proprio il 26 maggio di 122 di anni fa quando uscì per la prima volta Dracula di Bram Stocker, un cult soprannaturale che proprio quando si pensa abbia detto tutto è in grado di smentirsi. E’ infatti in libreria da alcuni giorni “I poteri delle tenebre: Dracula, il manoscritto ritrovato” (Carbonio Editore), un’incredibile scoperta a oltre un secolo di distanza, ideale per festeggiare in questa giornata dedicata al non-morto più famoso al mondo.

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