Di cosa parliamo quando parliamo di femminismo?
Al centro del dibattito c’è il valore di una persona indipendentemente dal genere. Concetto importantissimo e, spesso, astratto. Ciò che ci fa notare Jennifer Guerra in questo agile pamphlet è che non si tratta solo di astrazione ma anche di materialità. Il corpo della donna, infatti, è al centro di un conflitto che non può essere escluso dal dibattito.
Si parla spesso di come l’ideale di bellezza mortifichi l’autostima, con l’errore però di credere che per essere più serene basti “piacersi”. Il problema, più che per piacersi o meno, è il mettere in dubbio il proprio valore e le proprie capacità, alimentandosi della convinzione che la qualità del nostro aspetto sia direttamente proporzionale alla qualità della nostra vita.
“Il corpo elettrico” è un agile riflessione su molti aspetti che riguardano il corpo. A partire da concetti più ampi – il corpo come oggetto “pubblico” – fino ai più controversi – le mestruazioni sono ancora un tabù, Guerra affronta il femminismo prendendolo dal punto di vista del corpo, perché questo condiziona donne e uomini. Molto più di quanto immaginiamo.
La prima regola del club delle mestruazioni è che non si parla mai di mestruazioni. (…)
Le mestruazioni ci sono ma è come se non ci fossero, non solo nelle pubblicità o nelle altre rappresentazioni. Anche nelle nostre vite sono ospiti invisibili.
Concetto di materialità portato all’estremo nel coraggioso capitolo dove si parla anche di femminicidio che inizia provocatoriamente con:
La donna perfetta è quella morta.
Perché “da morte siamo tutte ottime madri, compagne, figlie, sorelle”. Certo, si tratta di una provocazione, ma nemmeno poi tanto. E’ sufficiente leggere gli articoli di giornale all’indomani di fatti di cronaca per accorgersi di questo corto circuito.
Il corpo (delle donne), insomma, non è qualcosa di irrilevante ma un punto di partenza da cui aprire riflessioni.
Per parlare de “Il corpo elettrico” (Tlon) ho parlato con l’autrice Jennifer Guerra.
IL LIBRO

Canto il corpo elettrico / le schiere di quelli che amo mi abbracciano e io li abbraccio / non mi lasceranno sinché non andrà con loro, non risponderà loro / e li purificherà, li caricherà in pieno con il carico dell’anima».
Così Walt Whitman racconta il corpo umano in “Foglie d’Erba”: inizio e limite di ogni nostra azione, primo confine dell’universo. Oggi il corpo messo al centro del dibattito nella società contemporanea è quello della donna, che si fa terreno simbolico, campo sui cui combattono forze diverse e in contrapposizione.
In “Il corpo elettrico” Jennifer Guerra traccia un percorso che parte dall’autocoscienza del corpo femminile e arriva fino ai gender studies contemporanei, per recuperare i concetti e le lotte femministe e adattarle al nuovo millennio: il personale che è politico, l’autocoscienza che passa dal desiderio e la Sorellanza, attraverso l’educazione sessuale e l’inclusione delle persone trans e non binarie. Al centro di questo percorso il corpo ribelle e desiderante, il Soggetto da cui dovremmo ripartire, l’unico bene che nessuno può toglierci.
Titolo: Il corpo elettrico
Autore: Jennifer Guerra
Editore: Tlon
Pagine: 149
Prezzo: 15,00 cartaceo (QUI su Amazon) – 6,99 ebook
Data di uscita: 11 giugno 2020
L’AUTRICE

Jennifer Guerra è nata nel 1995 in provincia di Brescia.
I suoi scritti sono apparsi su Soft Revolution Zine, Forbes e The Vision, dove dal 2018 lavora come redattrice.
Ha curato il podcast a tema femminista AntiCorpi, in uscita ogni mercoledì su Spotify, Google Podcasts e Apple Podcasts.
Si interessa di tematiche di genere, femminismi e diritti LGBTQ+. È una grande appassionata di Ernest Hemingway.
Attualmente vive a Milano.