Arriva in libreria il 14 maggio “La Tuffatrice”, libro d’esordio della scrittrice tedesca Julia VonLucadou (Carbonio Editore) che racconta di un futuro vicino al nostro dove la tecnologia è al centro della vita di ognuno e l’efficienza l’unico obiettivo da perseguire.

Nel mondo de “La Tuffatrice” non esistono le vie di mezzo: chi rispetta le regole, nel segno dell’efficienza e della perfezione, può ambire a vivere nella città ultratecnologica e lussuosa, tutti gli altri vivono in periferia senza nulla, dagli abiti al cibo, dal lavoro a case dignitose.
La protagonista del titolo rappresenta l’elemento di disturbo nella perfezione della vita che quel mondo ci tiene tanto a mostrare. Riva Karnovsky è una campionessa di Highrise Diving che, tuffandosi dai grattacieli, è riuscita a diventare una celebrità con schiere di fan e contratti milionari. Di punto in bianco, però, decide di mollare tutto: smette di allenarsi, scompare dalla scena pubblica, non parla e non si muove. Com’è possibile che una persona che ha tutto ciò decida improvvisamente di rinunciarvi?
La risposta a questa domanda dovrà darla Hitomi Yoshida, una giovane e capace psicologa che dovrà osservare giorno e notte l’ex atleta per carpirne i motivi e riportarla sulla retta via. I mezzi a sua disposizione sono le telecamere nascoste nell’appartamento di Riva e ogni informazione disponibile della ragazza a partire dalla nascita.
Nel mondo di Riva e Hitomi ognuno è monitorato fin dalla nascita, ogni ambiente è fornito di telecamere e tutto ciò che viene utilizzato sul web e sulle apparecchiature elettroniche registrato e archiviato. Le persone acconsentono – per la loro sicurezza – a registrare ogni dato che le riguarda: a partire dal battito del cuore, fino alla dieta, dagli spostamenti a ogni piccolo evento che si verifica nella vita di ognuno.
I bambini non crescono in famiglia, se sono fortunati vi restano fino ai due anni ma è considerato poco efficiente sia per i genitori (che se ne dovrebbero occupare, contravvenendo all’efficienza) che per i figli (meglio essere addestrati cresciuti da professionisti che sanno quel che fanno). Una rarità che, nel romanzo, va sotto il nome di Zarnee, uno YouTuber molto famoso che vive con i genitori biologici e fa video quotidiani sulle sue giornate, fondatore dell’Agenzia Family Services: “aziende che offrono la possibilità di affittare per un periodo di tempo dei bambini tra 0 e 18 anni e un partner, per simulare la vita di una famiglia biologica”.
Yoshimi piano piano inizia ad avere flash sul suo passato e ricorda l’amica d’infanzia Andorra che, nonostante fosse solo una bambina, mostrava già un carattere libero e ribelle. Andorra e Riva, in fondo, si somigliano e la psicologa quel disagio profondo che inizia lei stessa a provare.
Un romanzo ricco di sfaccettature ma con le idee molto chiare: il controllo e la sorveglianza non ci rendono meno vulnerabili, l’efficienza non è sinonimo di felicità e l’imperfezione è ciò che ci rende umani.
Di questo e molto altro abbiamo parlato in questa interessante intervista con Julia Von Lucadou (un grazie a Chiara Callegari per il contributo dell’interpretazione):
L’autrice:

Julia von Lucadou è nata a Heidelberg nel 1982.
Ha conseguito un dottorato in Scienze Cinematografiche e ha lavorato come assistente alla regia e redattrice televisiva. Dopo aver vissuto in Svizzera e a New York, ora abita a Colonia. La tuffatrice è il suo romanzo d’esordio.
Finalista al Klaus Michael Kühne Prize for Best Debut 2018 e allo Schweizer Buchpreis 2018, il libro ha vinto lo Schweizer Literaturpreis 2019.
Dettagli sul libro:
Titolo: La Tuffatrice
Autore: Julia VonLucadou
Traduttore: A.Ricci
Editore: Carbonio Editore
Collana: Cielo Stellato
Pagine: 288
Prezzo: 16,50 cartaceo (QUI su Amazon) – 8,99 ebook
Data di uscita: 14 maggio 2020
1 commento il La Tuffatrice: intervista a Julia VonLucadou
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