E’ stato uno dei drama di maggior successo del 2019 per la tvN, tanto che stanno pensando ad un sequel (peraltro una porta aperta è stata lasciata), una rarità per i drama coreani che abitualmente si sviluppano in una sola stagione. Si intitola “Hotel del Luna” ed è il nuovo lavoro delle sorelle Hong (già autrici di produzioni di successo come Master’s Sun), che incanta gli occhi e strega il cuore grazie alle sue atmosfere gotiche e una storyline complessa e commovente.

Il fulcro della storia gira attorno all’Hotel Del Luna, una struttura che accoglie gli spiriti dei defunti in attesa di passare nell’aldilà. La durata della permanenza dipende da quanto tempo gli necessita per lasciar andare rancori, rimpianti o rimorsi accumulati nella loro vita terrena, perché per andare oltre è necessario essere sereni. Il personale dell’Hotel, infatti, è a disposizione per aiutare i fantasmi a concludere ciò che era rimasto aperto in vita.
L’Hotel è gestito da una giovane donna, Jang Man Wol (il suo stesso nome – Man Wol – significa Luna Piena) che ha un passato molto doloroso alle spalle, il suo rancore permane da 1300 anni impedendole di passare oltre. Insieme a lei, fanno parte del personale altri fantasmi in attesa di passare oltre. L’unico dipendente umano è il Direttore che, per portare avanti le pratiche burocratiche (la struttura esiste veramente, solo che la può vedere solo chi è morto), deve necessariamente essere visibile a tutti.

Alla morte (per vecchiaia) del precedente Direttore, Man Wol decide di riscuotere un vecchio favore e assumere il reticente Goo Chan Seong. Il ragazzo ha il terrore dei fantasmi e vorrebbe vivere una vita normale ma il “dono” di vederli – datogli da Man Wol per “convincerlo” – gli impedisce di farlo e decide, suo malgrado, di accettare l’incarico.
Attraverso gli occhi di Goo Chan Song scopriamo il funzionamento dell’Hotel del Luna, conosciamo meglio i suoi abitanti, i frequentatori in attesa di passare oltre ma, soprattutto, scopriamo un po’ per volta la storia della proprietaria, Man Wol: come è finita a dirigere questo Hotel? Quale peccato deve scontare che l’abbia trattenuta per 1300 anni tra gli umani? Riuscirà (o vorrà) mai a passare “oltre”?

Hotel Del Luna è un drama confezionato benissimo: scenografia, costumi, fotografia sono di grande impatto, tanto che potrebbe distrarre l’attenzione dal vero significato. HdL è un drama sul rimpianto, sulle occasioni mancate, sulla nostalgia di un passato che non può essere cambiato e su ciò che è possibile fare per porci un rimedio. Una storia che punta il dito sulle incomprensioni, sulla difficoltà di comunicazione tra gli individui e su come sia facile farsi l’idea sbagliata e da lì inanellare errori fatali. Da qui le conseguenze tra chi del rimpianto ne fa ragione di vita e continua nel percorso negativo, chi, invece, prova un sano rimorso e decide di cercare una soluzione per poter scontare il passato e andare avanti.

Man Wol – interpretata magistralmente dalla cantante e attrice IU, è un personaggio estremamente affascinante. Appassionata di moda e di buon cibo, ha un carattere piuttosto roccioso, è spesso di cattivo umore (niente che non si possa risolvere con un buon bicchiere di Champagne o con del sano shopping) e i suoi modi sono discutibili. Tuttavia ha un buon cuore e si fa spesso intenerire, soprattutto dai clienti facoltosi che sono disposti a pagare extra per commissioni speciali. La ragazza, dietro questa apparenza ruvida, nasconde un passato che le ha portato molto dolore, in seguito al quale si porta dietro la macchia della vendetta.

Goo Chan Seong, dal suo lato, è un ragazzo come tanti che ha da poco perso il padre, il quale lo ha da sempre allontanato dalla Corea parlando di uno strano patto stipulato per poter restare in vita. Dopo aver studiato negli Stati Uniti ed essere diventato un direttore d’Hotel, accetta però un grosso incarico da una grande catena coreana e fa quindi ritorno in patria. E’ qui che viene subito intercettato da Man Wol e costretto a far parte del suo staff. Se inizialmente Chan Seong è piuttosto spaventato e contrariato, imparerà presto ad apprezzare un lavoro che sembra ritagliato su di lui e sul suo grande cuore. Il ragazzo, infatti, è molto sensibile e, dopo lo spavento iniziale, comincia a capire la natura dei fantasmi e di questo speciale hotel, apprezzandone così l’unicità e il fine. Col tempo anche nella scorbutica proprietaria riuscirà a vedere tutto il dolore che si nasconde dietro un viso perfetto e abbigliamento all’ultima moda.

La scenografia del drama è davvero spettacolare e anche le metafore rappresentate, come il grande albero secco che è al centro della struttura, sono estremamente efficaci. Esso rappresenta l’anima arida di Man Wol che potrà passare “oltre” solo quando questo albero sarà tornato in vita – se mai ciò accadrà.

Un plauso, in particolare, va ai costumisti che hanno creato un look vintage incredibile per Man Wol che sfoggia ad ogni episodio outfit bellissimi in grado di sottolineare con originalità il suo ruolo (per la sua bravura è sufficiente vederla recitare). In questo articolo trovate alcuni dei suoi look, tutti mozzafiato.

Da questo punto di vista il finale agrodolce del drama è perfettamente riuscito nell’intenzione – forse involontaria – delle scrittrici di lanciare un monito agli spettatori, affinché si rifletta in vita sulle scelte che si compiono, cercando di capire chi ci sta attorno, senza saltare a conclusioni avventate, evitando di compiere azioni di cui poi ci si pentirà in futuro.
Il drama ci dice che siamo sempre in tempo per tornare indietro ma certe ferite non guariscono mai.

APPENDICE:
Da segnalare una splendida colonna sonora (OST) in grado di accompagnare la visione di “Hotel del Luna” dandogli lo spessore emotivo che le scene suggeriscono. Tra tutte, ascoltate queste due canzoni, accompagnate dalle immagini che vi introdurranno al meglio al drama:
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