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Assomiglia a quell’attore di Hollywood che interpreta Iron Man, nei suoi oltre milleseicento anni ha imparato a difendersi dai raggi diretti del sole e ha ottimo gusto in fatto di vini. E’ Dracula il protagonista del nuovo romanzo di Gianluca Morozzi (Tea). Ad assisterlo in questa impresa, un personaggio noto ai lettori dello scrittore bolognese, Lajos, in una nuova avventura intricata, divertente e, perché no, un po’ splatter.

Ma partiamo dall’inizio. Il vampiro più famoso del mondo ha trovato casa sotto i portici di Bologna, dove una volta ogni secolo si ritrova con Indaco, un essere quasi immortale, per una partita a scacchi. Il luogo è sempre lo stesso da oltre 500 anni, un’osteria del centro poco frequentata e fuori dai giri dei locali alla moda. Indaco, però, non si presenta all’ultimo appuntamento e al suo posto vengono recapitati due bulbi oculari. Il tutto mentre la città è sconvolta da alcuni brutali omicidi e la scomparsa di diverse donne incinte.

Per il non morto è evidente che il suo arci-nemico, Il Primo, suo creatore e persecutore, sia arrivato in città e lo stia cercando, seminando morte ovunque.

Ma anche Dracula ha un punto debole e necessita di qualcuno che lo assista nelle indagini e abbia i nervi saldi per intervenire all’occorrenza.

L’incontro con Lajos sembra destino: entrambi abitano nella “casa dalle cantine che ridono” (teatro di una passata, brutale strage) e frequentano l’oscura osteria degli incontri con Indaco.

Lajos è un personaggio ricorrente nei racconti di Morozzi (tra cui segnaliamo “Luglio, Agosto, Settembre Nero”, Fernandel/2002; “L’Era del Porco”, Tea/2008,2018; “Bob Dylan spiegato a una fan di Madonna e dei Queen”, Castelvecchi/2011) è uno spiantato scrittore bolognese con all’attivo “un paio di romanzetti di risibile successo”, è proprietario di una fumetteria, ha una cotta per la sua giovane dipendente e si circonda di una variopinta risma di amici che vivono tutti nel suo palazzo.

Il non morto, quindi, si ritrova a indagare nella Bologna sotterranea tra i suoi consanguinei “annacquati” per trovare risposte e indizi su il Primo, in modo da poterlo annientare una volta per tutte.

Ci riuscirà?

La trama, come di consueto nei romanzi di Morozzi, risulta essere una sorta di traccia e anche “Dracula ed io” entra a far parte di quella schiera di libri impossibili da incasellare in un solo genere.

Gianluca Morozzi

L’indagine, che inizialmente sembra essere l’asse portante della storia, passa sovente in secondo piano, cedendo il passo al racconto di 4 ragazzi (un po’ cresciuti) nella quotidianità di una città come Bologna, moderna e antica, chiassosa e misteriosa. Una città molto diversa da quella patinata delle cartoline, quasi un mondo parallelo, più oscuro, cinico e invisibile, fatto di vecchie osterie ed esoterismo, cunicoli sotterranei e porte che sembrano comparire dal nulla. Una città che ci tiene a restare misteriosa e a lanciare i suoi messaggi in codice a chi li sa ascoltare e vedere. La città delle due torri appare quindi scenario ideale per una storia sui generis che mischia mistero, indagini, riflessioni sul quotidiano, storia e ironia. Le avventure tragicomiche di Lajos e i suoi amici fanno sorridere e a tratti riflettere, divertire e inorridire sprigionando malinconia verso un passato che non c’è quasi più.

Molto interessante anche la mitologia creata dallo scrittore emiliano, con una lettura inedita e interessante del non morto più famoso di sempre, la creazione di un amico/rivale come Indaco, un immortale in grado di reincarnarsi ogni volta sotto una veste differente, e la rivelazione dell’esistenza degli “annacquati”, “figli” di vampiri e umani.

Per quanto riguarda la struttura, nel romanzo sono diverse le voci narranti: l’assassino, Dracula e Lajos. Tre voci diverse, tre linee narrative interessanti e coinvolgenti.

“Dracula ed io” è un romanzo complesso e godibilissimo, impossibile da etichettare e difficile da raccontare. La storia affonda nel mito di Dracula restituendone un’immagine fresca e inconsueta, dimostrando tutto il fascino che questa figura della tradizione continua ad avere, anche se il punto di forza del romanzo è nei suoi personaggi, le loro avventure rappresentano alla perfezione la realtà del mondo di oggi, dove le persone arrancano per sbarcare il lunario, spesso in un lavoro che non li soddisfa appieno, e hanno serie difficoltà di relazione. Il tutto raccontato attraverso uno sguardo spietato e ironico.

In tutto ciò, la città di Bologna ne risulta teatro imparziale e affascinante, grazie a sapienti inserimenti di curiosità storiche reali e poco conosciute che la ritraggono non più come “la grassa” bensì come l'”esoterica”.

Il mix tra sarcasmo e horror, grazie a battute dissacranti e taglienti, rende il libro godibilissimo e, arrivati in fondo quasi senza accorgersene, non si vogliono abbandonare quelli che ormai consideri amici: andare a sentire una serata musicale della Betty ai Giardini Margherita (anche se Lajos non ve lo consiglierebbe), bere un bicchiere di vino all’Osteria di Ringo in pieno centro o farsi consigliare un libro dall’Orrido (ma attenzione ad esprimere i vostri personalissimi gusti).

Titolo: Dracula ed io
Autore: Gianluca Morozzi
Editore: TEA
Collana: Narrativa Tea
Pagine: 250
Prezzo: 15,00 cartaceo (E. 12,75 su Amazon) – 7,99 ebook
Data di uscita: 21 marzo 2019