E’ da poco in libreria “Feel Free” la raccolta di ventisei articoli e saggi scritti da Zadie Smith e pubblicati fra il 2010 e il 2017, pubblicata per l’Italia da Sur. In occasione dell’uscita, la scrittrice britannica ha fatto un breve tour di presentazione nel nostro paese e tra le città toccate c’è stata anche Bologna. Ho avuto quindi l’occasione di intervistarla.
Gli articoli di “Feel Free” toccano temi tra i più diversi, come l’autrice specifica sia nella prefazione che nell’intervista. Si parla di politica, critica letteraria, musica, grandi personaggi ma gli argomenti toccano anche la sfera privata e le esperienze personali.
Una raccolta che ha diversi fili conduttori, tra cui la curiosità e la vivacità intellettuale che contraddistingono la scrittrice inglese, ma anche una sorta di libertà che lei stessa si ripromette di avere.
E’ importante per me ricordare sempre che una grande responsabilità dello scrittore è quella di seguire i suoi pensieri più personali senza porsi il problema dell’opinione altrui.
Ma che cos’è la libertà? Che differenza c’è tra “essere liberi” e “sentirsi liberi“? E cos’è la libertà rispetto ad uno degli strumenti ritenuti più democratici attualmente esistenti, i social network?
Di questo si parla nell’intervista con Zadie Smith a Bologna per presentare il suo libro, per l’anteprima del 16° Festival Internazionale Gender Bender.
Un libro brillante, che si legge come un giornale ma che spinge vivere con curiosità e passione.
Zadie Smith, due volte candidata al Man Booker Prize e una delle voci più importanti della letteratura inglese contemporanea, ed anche brillante autrice di non-fiction.
I suoi libri hanno venduto milioni di copie in tutto il mondo e sono stati tradotti in oltre venti lingue. Ha vinto l’Orange Prize e il Guardian First Book Award.
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