Pensavamo di aver già esplorato in tutto e per tutto l’esperienza del Vietnam attraverso documentazione, letteratura, giornali. Eppure c’è una realtà ancora da sondare a fondo e di cui si è volentieri taciuto, non per censura, si intenda, ma perché lontana dall’immagine consueta che voleva i giovani americani entusiasti di buttarsi in una guerra devastante come quella, appunto, del Vietnam.
Invece, ci sono stati ragazzi che avevano il solo desiderio di vivere una vita normale, proprio come Jim Holder il giovane protagonista di “Saigon, illinois” (Carbonio Editore) di Paul Hoover. Il ragazzo è appena uscito dall’Università e scegliere la strada dell’obiettore di coscienza, non avrebbe mai immaginato, però, che anche restando a casa avrebbe vissuto un suo personale Vietnam.