Tempo di lettura: 4 minuti

Sono già trascorsi alcuni giorni dalla presentazione a Bologna dell’ultimo libro di Barbara Baraldi (QUI la recensione) ed è stato per me molto bello poter presentare insieme allo scrittore Gianluca Morozzi (QUI l’intervista sul suo ultimo libro) il secondo volume di una serie così appassionante e intrigante come quella con protagonista Aurora Scalviati.

Foto di Cristiano Generali

L’incontro alla Libreria Coop Ambasciatori è stato l’occasione per esplorare ancora una volta il mondo di Aurora, la profiler dei romanzi “Aurora nel buio” e “Osservatore Oscuro” e di approfondire alcune scelte dell’autrice oltre a svelare qualche dietro le quinte della stesura del romanzo. Moltissime sono, infatti, le ricerche che la scrittrice modenese conduce ogni volta che prepara un libro.

Foto di Grazia Grandi

In “Osservatore Oscuro” troviamo, per esempio, il (bellissimo) cimitero monumentale della Certosa con le sue statue inquietanti ognuna con una propria storia.

Ricerche che si sono spinte molto lontano: se in “Aurora nel buio” scoprivamo i riti di sepoltura anomala della Bologna medievale, qui saremo testimoni delle barbare usanze dei più sanguinosi riti vichinghi.

Un incontro interessante sotto molti punti di vista, dove si è parlato di serial killer (essendo Aurora una profiler, anche Barbara ha dovuto “entrare” nella testa dell’assassino), di piccole città sparse nelle campagne modenesi (come Sparvara, città esistita in passato, non in Emilia, e con una storia piuttosto interessante alle spalle), di personaggi ribelli e di serialità nella scrittura.

E poi aneddoti legati alle dediche, al rapporto con i lettori e ai progetti futuri hanno chiuso un incontro interessante e appassionante, proprio come la lettura dei due romanzi.

Spesso ci si domanda se vale la pena andare alle presentazioni. Ebbene credo sia un modo non solo per poter incontrare il proprio autore o autrice preferito ma la via più diretta per entrare nel mondo che abbiamo amato, se il libro lo abbiamo già letto, o convincerci (o meno) che il libro in questione sia vicino ai nostri gusti e, perché no, possa anche sorprenderci.

La presentazione è un occasione per chi è appassionato di scrittura anche per capire i meccanismi e il lavoro che sta dietro dietro la pubblicazione di un libro, le ricerche, la strutturazione delle idee; un valore aggiunto a quello del libro stesso.


LA TRAMA

Per Aurora Scalviati, giovane profiler della polizia di Sparvara, i colleghi Bruno Colasanti, Tom Carelli e Silvia Sassi sono diventati la famiglia che non ha mai avuto. Ma tutto è destinato a cambiare con il ritrovamento, alla Certosa di Bologna, del cadavere di un uomo senza nome né documenti di riconoscimento. Gli unici indizi sono la bocca cucita, il corpo martoriato da un’antica, feroce tortura e un tatuaggio sul petto con il nome di Aurora, eseguito postmortem.
Sospettata di essere coinvolta nell’omicidio e interrogata senza sosta, Aurora deve scontrarsi non solo con la diffidenza dei superiori, ma anche con quella dei suoi più stretti collaboratori. Persino il suo rapporto con Bruno viene messo a dura prova. Il poliziotto, avvilito per le complicazioni del suo rapporto con Aurora, si è fatto coinvolgere, sotto falso nome, in un giro di corse clandestine in cui bazzicano neonazisti e membri della malavita organizzata. Tom e Silvia, invece, sono troppo impegnati con i loro nuovi incarichi, l’uno presso la polizia postale e l’altra con l’accorpamento dei forestali con i carabinieri.
Ognuno di loro, però, non sa di essere diventato il bersaglio di un serial killer che ha intenzione di uccidere uno per uno le persone più vicine ad Aurora. La sua rete di morte, gravata di minacciose simbologie nordiche che affondano nei più sanguinosi riti vichinghi, si stringe fino a raggiungere il collo di Isaak Stoner, il maestro di Aurora, il suo padre spirituale. Valraven è il nome in codice dell’assassino, il corvo sovrannaturale che per le antiche popolazioni scandinave divorava i corpi dei morti sul campo di battaglia.
Solo una ragazza ferita e sofferente come Aurora Scalviati può raccogliere questa sfida. Lei e i fantasmi che la scortano e che, ancora una volta, si dimostreranno terribilmente reali…

L’AUTRICE

Barbara Baraldi originaria della Bassa Emiliana, è autrice di thriller, romanzi per ragazzi e sceneggiature di fumetti, tra cui la serie «Dylan Dog». Il suo esordio nella letteratura poliziesca avviene sulle pagine de «Il Giallo Mondadori» con La bambola di cristallo. In contemporanea con l’uscita del romanzo in Inghilterra e negli Stati Uniti, viene scelta dalla BBC tra i protagonisti del documentario Italian noir sul giallo italiano.

1 commento il Osservatore Oscuro: presentazione del libro di Barbara Baraldi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *