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Come iniziare al meglio la giornata se non parlando di libri? Mi correggo: di bei libri?

E’ questo il caso di Chills, ultimo nato in casa Dunwich Edizioni, in uscita proprio oggi. Ho avuto la possibilità di leggerlo in anteprima e, devo ammettere, l’ho divorato! 

Mary Sangiovanni tesse le linee di questo thriller come la tela di un ragno che piano piano ti avvolge per non lasciarti più. Se avete voglia di una storia coinvolgente, agghiacciante, con personaggi ben congegnati e frequenti brividi, siete approdati nel posto giusto.

Nella piccola cittadina di Colby nel Connecticut è arrivata la tempesta di neve del secolo. Un po’ strano a maggio, ma ciò che è più inquietante è la scia di morti che lascia dietro di sé e uno strano biglietto da visita completamente nero che viene ritrovato accanto ai cadaveri.

Tutto lascerebbe pensare ad un rituale occulto, per questo motivo il detective Jack Glazier decide di coinvolgere una specialista in grado di svelare chi c’è dietro questi brutali omicidi.

Pronti ad entrare nel mondo di Chills? Di seguito trovate la mia recensione spoiler-free.

Tutto comincia con una brutale nevicata a maggio. L’area più colpita è la cittadina rurale di Colby, nel Connecticut. Le scuole e le attività sono chiuse, la rete elettrica è fuori uso, e il detective Jack Glazier trova un cadavere nella neve. Sembra essere la vittima di un bizzarro omicidio rituale. Non sarà l’ultima. Mentre la neve si accumula, così si accumulano i sacrifici. Tagliato fuori dal resto del mondo, Glazier si allea con una specialista dell’occulto per scovare la società segreta che si nasconde tra loro.

Gli dei che adorano sono inimmaginabili. I poteri che evocano sono inarrestabili. E le cose che faranno alla brava gente di Colby sono profondamente, orribilmente innominabili…

Titolo: Chills
Titolo originale: Chills
Autore: Mary Sangiovanni
Traduttore: Alessio Linder
Editore: Dunwich Edizioni
Pagine: 190
Prezzo: 3,99 ebook (gratis per KU)
Data di uscita: 10 novembre 2017

Vi ho promesso una recensione spoiler free, sappiate però che sarà una recensione difficilissima e vi dirò davvero poco. Dovete fidarvi, d’accordo?

Il libro si apre instillandoci da subito i primi brividi per la descrizione del luogo innevato e per il corpo che lì viene ritrovato. La neve copre ogni cosa e rende l’atmosfera ovattata e irreale almeno tanto quanto il sangue gelato uscito dall’uomo assassinato contribuisce a catapultare immediatamente nella realtà il lettore.

Il detective Jack Glazier è stanco e, soprattutto, odia il freddo: una nevicata così abbondante nel mese di maggio non era consueta ma nemmeno troppo fuori stagione. Quello che, invece, non avrebbe dovuto esserci era il sangue congelato del povero John Doe che avevano trovato appeso per una gamba ad un albero.

Uno spettacolo a dir poco raccapricciante che via via che il corpo viene analizzato porta il detective ad ipotizzare lo zampino di una società segreta che compie riti innominabili.

Un settore piuttosto scomodo e pericoloso, un caso in cui la polizia può arrivare solo fino ad un certo punto. Per questo si fa il nome di Kathy Ryan, una specialista molto capace ma altrettanto sfuggente.

Ryan ha un motivo che l’ha spinta ad essere così e più d’ogni altra cosa a creare uno schermo tra lei e il mondo esterno, un passato che l’ha portata fino allo sgomento per poi spingerla a risollevarsi e usare le sue capacità a favore degli altri.

Non svelerò altro della trama, vi dirò solo che in tutto questo c’entra la Mano delle Stelle Nere, una setta con cui la stessa Ryan ha incrociato la strada solo qualche anno prima. Sostenitori della magia nera e di riti satanici, hanno l’abitudine di lasciare un biglietto da visita completamente nero nei luoghi delle loro nefandezze.

La squadra di Glazier, arricchita della nuova aggiunta Ryan, si troverà ad affrontare qualcosa di molto grande, molto più di quanto sembri perché la neve che sta scendendo non è casuale ma qualcosa di sinistro che non fa altro che complicare ulteriormente un caso già di per sé piuttosto difficile.

La prima cosa che ho apprezzato del romanzo è stata la scrittura. Affilata, ricercata, lieve. Allo stesso tempo ricca e avvolgente, in grado di proiettare il lettore direttamente nei luoghi descritti, puntando l’attenzione sui particolari risultando sempre scorrevole e misteriosa. La neve, come già descritto, è essa stessa un elemento importante della storia e la Sangiovanni riesce quasi a far percepire al lettore il bianco e il silenzio e l’inquietudine che porta con sé.

I personaggi sono ben delineati, soprattutto i principali, credibili e con una storia solida alle spalle. Ciò che ha reso Ryan quel che è, è qualcosa di sconvolgente che viene narrato in maniera puntuale e senza sconti.

Un romanzo che centellina piano piano i brividi promessi nel titolo (chills significa proprio “brividi”), che agguanta il lettore calamitando l’attenzione dall’inizio alla fine.

Se avete voglia di un thriller dalle venature paranormal, dalle influenze Lovcraftiane, con bei personaggi e ambientazione coinvolgente, fidatevi, Chills è il libro per voi.

Mary Sangiovanni è l’autrice della trilogia The Hollower (il cui primo volume è stato nominato per il Bram Stoker Award), e dei romanzi Thrall, Chaos, Chills e l’imminente Savage Woods. Nell’ultimo decennio i suoi racconti sono apparsi in periodici e antologie. Ha un master in Writing Popular Fiction della Seton Hill University di Pittsburgh ed è al momento membro della Authors Guild, della International Thriller Writers e della Penn Writers ed è stata in precedenza membro attivo della Horror Writers Association.

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