«Be’, non so come la vediate voi, ma bastava guardarsi intorno per capire che c’era ancora tanta merda da lanciare. E se lanciare la merda è brutto, sporco e vergognoso, a volte è di gran lunga più disonorevole voler mantenere le mani pulite a ogni costo illudendosi in questo modo di mantenere pulita anche la propria anima.»
Si conclude così La Torre delle Ombre, ultimo libro dello scrittore modenese Claudio Vergnani, pubblicato dalla casa editrice Nero Press.
Mi rendo conto che partire dalla fine è anomalo, ma rende bene l’idea dell’atmosfera che regna nel libro e della storia “sporca” che andrete a leggere. Un romanzo difficilmente incasellabile in un solo genere, che racchiude in sé, avventura, distopia, umorismo ed esistenzialismo, legati assieme da uno stile unico come quello di Vergnani.
Il ritorno di Claudio e Vergy è quanto mai il benvenuto e La Torre delle Ombre si conferma un romanzo dannatamente bello.
Vi spiego perché.
In una città consegnata all’anarchia, preda di grottesche e letali bande criminali, logorata da cambiamenti climatici e rassegnata a un futuro dove la speranza è il lusso di pochi, i due protagonisti – Claudio e Vergy – tirano a campare, cercando di resistere al logorio di una vita priva di senso e di sbocchi, grazie a una rigida routine giornaliera fatta di allenamento fisico, di strategie per procurarsi il cibo e di stratagemmi per sopravvivere agli artigli affilati di quella società che non offre alcuna protezione ai perdenti, agli abbandonati, ai reietti.
Su questa metropoli in pieno degrado si curva minacciosa l’ombra della Torre, luogo di perdizione e malaffare da cui è bene tenersi alla larga. Almeno fino a quando la richiesta di aiuto di un vecchio amico, non porterà i due protagonisti a scalare il gigante di cemento e ferro alla ricerca dell’ultima scintilla di un antico valore, che potrebbe riscattarli da quell’esistenza di squallore.
In questa nuova epoca nella quale il futuro si mescola al presente e al passato, i due amici si ritroveranno invischiati nel perverso meccanismo del Salone dei giochi, una nuova e crudele forma di intrattenimento dove il divertimento di pochi – danarosi e senza scrupoli – si misura sulla sofferenza dei più deboli. Scopriranno a loro spese che non sono i nemici appariscenti quelli da cui devono guardarsi e che le insidie mortali si celano nei mezzi toni, nell’ambiguità e nell’indefinitezza cangiante dei chiaroscuri. In questa incerta zona di nessuno, dove ogni cosa muta e nulla può essere definito con certezza, la violenza, il pericolo, l’amore, l’amicizia e il tradimento finiranno per confondersi nel buio crudele e letale della Torre, che sarà il luogo dell’appuntamento finale con la verità, o con ciò che ne rimane: la sua ombra.
È ora di lasciare la scena. Non fermeremo il futuro, ma chiuderemo i nostri conti, che è, poi, ciò che deve fare un uomo.
Titolo: La Torre delle Ombre
Autore: Claudio Vergnani
Editore: Nero Press Edizioni
Collana: Intrighi
Pagine: 258
Prezzo: E. 15,00 cartaceo (E. 12,75 su Amazon)
Data di uscita: 1 gennaio 2016
Chissà perché quando un libro ti è piaciuto particolarmente fai più fatica a parlarne. E’ questo il caso de La Torre delle Ombre, ultimo uscito dalla penna dell’autore modenese Claudio Vergnani. Un romanzo che ha in sé tutte quelle caratteristiche che mi fanno esultare in un libro: una buona storia, personaggi ben delineati, una trama piena di imprevisti, riflessioni sulla società e qui, in particolare, un grande esempio di amicizia, il tutto trattato in maniera originale e con quel tocco di ironia che non guasta.
Ma procediamo con ordine.
Il mondo racchiuso in La Torre delle Ombre potrebbe, senza troppo faticare di immaginazione, essere il nostro, più brutto, più sporco, più ingiusto, diviso tra i ricchi e quelli che non hanno nemmeno un tetto sopra la testa o la corrente elettrica in casa e sbarcano il lunario come possono, spesso trafficando nella Concimaia.
Di quest’ultimo folto gruppo fanno parte Claudio e Vergy, un passato militare, e un presente in una trincea in cui mai avrebbero pensato di dover alloggiare. Sopravvivono di lavori saltuari, risiedono nella casa di Vergy ormai ridotta a rudere, ma pur sempre un luogo abbastanza sicuro, e tirano avanti senza pestare piedi importanti. Questo finché un incontro casuale li riporta sulla strada di un loro vecchio amico, Matthew il nano ivoriano già conosciuto nella trilogia del 18° Vampiro, che nel frattempo ha cambiato vita e ora ha denaro e guardie del corpo, una villa sicura in cui stare attorniato da belle ragazze. Ma Matthew, soprattutto, ha un lavoro per loro: semplice, veloce e ben pagato.
Claudio e Vergy non sono sprovveduti, sanno che le cose facili e redditizie non sono di questo mondo ma hanno delle necessità e lo scopo di questo lavoro è salvare la ragazza di Matthew dalle grinfie di un uomo senza scrupoli. Le condizioni sembrano tutto sommato accettabili e il bisogno di soldi unito all’amicizia verso il nano portano i due ad accollarsi questa incombenza.
Purtroppo, tuttavia, non solo le informazioni si riveleranno inesatte ma si renderanno presto conto che in questo nuovo mondo non c’è spazio per la pietà, i sentimenti e le buone intenzioni. Claudio e Vergy si troveranno davanti al “mostro” che si cela dietro una società non più accettabile ne onesta: persone senza morale, mosse da null’altro che l’istinto, senza nemmeno più la motivazione del denaro, disposte a esaudire i propri perversi e inumani desideri.
«Il mondo là fuori sta cambiando in fretta» spiegò «lo vedete anche voi. Le guerre hanno fatto il loro tempo. Oh, certo, ci sono ancora, ci saranno sempre, immagino. Ma nessuno sventola più bandiere. Nessuno combatte più per degli ideali, veri, falsi, giusti, ingiusti, reali o feticci che siano. Le disparità sociali non sono più motivo di sdegno o dubbio per nessuno. Il terrorismo è imploso e proprio nel momento in cui avrebbe dovuto sferrare il suo colpo più forte, è crollato su sé stesso, mostrando il suo volto feroce ma inconsistente.»
«E’ una favoletta Saul?»
«No. E’ la verità. Una verità che non vi piace. Vi da fastidio sentirla. Però è quella. Preferireste non vederla, credere che sia solo un periodo difficile, legato a contingenze di vario tipo. Un momento passeggero cui bisogna resistere perché tutto torni come prima. Ma non è così. Nessuno può cambiarla, questa realtà che avanza a grandi passi. Non la si può cambiare perché nessuno sente la necessità di farlo. Nulla è più come prima. Non esistono più i blocchi contrapposti, le ideologie, gli odi razziali, le dispute religiose, le chimere sociali.»
(…)
«E che cosa lo ha sostituito?»
«Niente» (…) «Il mondo come lo conoscevamo, con le sue cose buone e la sua merda ci è crollato intorno e niente ha preso il suo posto.»
Ma si sà, quando si è in ballo bisogna ballare e i nostri due eroi questa volta hanno una bruttissima gatta da pelare. In un mondo come questo non ci sono cose impossibili, soprattutto per Leon un figlio del suo tempo, colui che ha rapito la ragazza. Ma che tipo è?
“C’è la fila per fare affari con lui. Di ogni tipo. Non ha detto di no neppure ad un lurido nano negro di merda come me. E’ affabile, accogliente, e non ha preclusioni verso nessuno. Chi lo aiuta si arricchisce. Sempre. Fa comodo a tutti, e di conseguenza a nessuno verrebbe in mente di levarlo di mezzo. E’ un’opportunità vivente. Le nuove condizioni in cui tanti faticano a sopravvivere per lui sono un paradiso. Ciò che a voi fa schifo per lui è solo una novità da sfruttare. Probabilmente uno così vent’anni fa sarebbe finito in galera. O magari lo avrebbero ucciso i suoi. Oggi è un benemerito. Perché questo lo dovete capire bene: non è un isolato che vive nel grigio confine tra ciò che è lecito e ciò che non lo è. Lui sta facendo diventare lecita ogni cosa che fa.”
E’ così che i protagonisti troveranno un antagonista senza scrupoli, senza morale, che quello che vuole lo ottiene passando sopra qualsiasi principio. Un uomo – un’organizzazione – potente che non esiterà di fronte a nulla e nessuno, portando i due ad un incontro molto pericoloso dove in gioco ci sarà la loro stessa vita.
La Torre delle Ombre è uno dei romanzi più belli e difficili letti negli ultimi tempi, una di quelle storie che non riesci a toglierti dalla mente, che ti accompagna ogni giorno e che ti fa porre domande sul mondo che ti circonda, sulle azioni delle persone, sul senso della giustizia, del dovere, dell’amicizia.
E sì, l’amicizia è uno dei temi che ho più amato di questo romanzo. Claudio e Vergy sono compagni d’avventura in un mondo che ha perso i suoi ideali, ciò che li lega è una radicata comprensione e un senso della giustizia fuori dalla norma. Se nei precedenti libri questo si era già notato, qui il loro rapporto viene approfondito ulteriormente e appare lampante anche al lettore più distratto che in un mondo in rovina solo sentimenti profondi e senza secondi fini come l’amicizia ci può salvare, anche da noi stessi.
Una scrittura vibrante e diretta fa da corollario ad una storia sporca, e indesiderabile, costruita in un mondo troppo simile al nostro per non strapparci più di un brivido. Il nulla regna sovrano, ma l’assenza può essere anche peggiore se riempita di violenza, crudeltà, assenza di regole. Un mondo senza speranza è quello che si affaccia al lettore, così come sembrano scoraggiati e “sgonfi” i due protagonisti, ormai rassegnati ad una vita da cui difendersi, vissuta sottotono e “fuori dai guai” ma li spingerà nel corso de La Torre delle Ombre a confrontarsi con la loro anima, con loro stessi e con quello in cui credono veramente. Ed è così che alla fine del romanzo troviamo due personaggi nuovi – sempre sboccati ed inclini all’ironia – che finalmente hanno ritrovato loro stessi e le loro motivazioni scavando nel profondo e rendendosi conto che è troppo facile avere la mani pulite quando non si tocca nulla ma è solo agendo e prendendosi dei rischi che si vive davvero e che si può dire di averci, quanto meno, provato a cambiare le cose.
Bello, bello davvero questo nuovo romanzo di Claudio Vergnani. Un libro che dovrebbero davvero leggere tutti perché è uno specchio di ciò a cui andiamo incontro e, allo stesso tempo, una storia spassosissima che ha per protagonisti due dei personaggi più riusciti di sempre.
Fatevi un favore, leggetelo.
Titolo: La Torre delle Ombre
Autore: Claudio Vergnani
Editore: Nero Press Edizioni
Collana: Intrighi
Pagine: 258
Prezzo: E. 15,00 cartaceo (E. 12,75 su Amazon)
Data di uscita: 1 gennaio 2016
Claudio Vergnani (Modena 1961) è scrittore e giornalista. Collabora con riviste e magazine di settore. Con Gargoyle ha pubblicato anche la trilogia di cui fanno parte Il 18° vampiro (tascabile 2012), Il 36° Giusto (2010) e L’ora più buia (2011). Nel 2010 ha partecipato con il racconto Il nuotatore all’antologia Stirpe Angelica, edita da Edizioni della Sera. Nel 2013 ha pubblicato I Vivi, i Morti e gli Altri con Gargoyle e il thriller Per ironia della morte con Nero Press. Del 2015 sono invece i romanzi La Sentinella (Gargoyle) e Lovecraft’s Innsmouth (Dunwich Edizioni).
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