Oggi alle 18.00 alla Libreria Coop Ambasciatori di Bologna ci sarà la presentazione del libro di Grazia Verasani dal titolo Lettera a Dina (Giunti). Quale occasione migliore per intervistarla?
Nel libro si parla di amicizia, ma anche di società, politica, della Bologna che non c’è più, del tempo che passa e dei sogni.
Se siete in zona, non potete perderla – con lei anche Cathy La Torre e Annamaria Tagliavini – e in ogni caso… ecco la mia intervista!
È una mattina del 1973 e nella classe 2a H entra per la prima volta Dina. Ha dodici anni, indossa abiti costosi, è bionda e sovrappeso. Si volta verso la sua nuova compagna di banco e le dice: “Io sono fascista”. L’altra le risponde: “Io sono comunista”. È un colpo di fulmine. Tra le due nasce un’amicizia travolgente, fatta di sotterfugi, giuramenti, chiacchiere, litigi, riconciliazioni appassionate. Due mondi diversi, due famiglie di estrazione opposta, una di matrice operaia, l’altra, quella di Dina, decisamente borghese, che le due ragazzine mescolano e alternano in una Bologna animata dalle prime lotte studentesche. Trentasette anni dopo, mentre parcheggia l’auto, la protagonista di questa storia sente alla radio la canzone che lei e Dina ascoltavano fino allo sfinimento su un giradischi. E di colpo, vivissima, Dina è di nuovo lì. Dove si è persa l’adolescente ribelle sempre in lotta con una madre fredda e seducente? Qual è stato il momento esatto in cui qualcosa si è spezzato? E perché quella tentazione irrefrenabile di camminare a occhi chiusi sul bordo di un precipizio?
Titolo: Lettera a Dina
Autore: Grazia Verasani
Editore: Giunti
Pagine: 160
Prezzo: 14,00 cartaceo (E. 11,90 su Amazon) – 7,99 ebook
Data di uscita: 7 settembre 2016
La presentazione di Lettera a Dina è stata l’occasione di intervistare un’autrice di Bologna che da tempo volevo ospitare qui sul blog e in radio: Grazia Verasani. Ecco cosa ci siamo raccontate!
Grazia Verasani (Bologna 1964), scrittrice e musicista, ha esordito ventenne pubblicando racconti sul Manifesto, nella rubrica curata da Gianni Celati. Sono seguiti romanzi, antologie, opere teatrali, fino a Quo vadis baby? (Feltrinelli) da cui il regista Gabriele Salvatores ha girato l’omonimo film nel 2005 e prodotto una serie tv. Per Feltrinelli, oltre aTutto il freddo che ho preso, sono usciti Velocemente da nessuna parte,Di tutti e di nessuno, Cosa sai della notte e Senza ragione apparente(menzione speciale premio Scerbanenco 2015), con protagonista l’investigatrice privata Giorgia Cantini. Del 2012 è il film Maternity Blues
tratto dalla sua opera From Medea (Sironi Editore), vincitore di molti premi. Per Giunti, sono usciti Mare d’inverno (2014) e Lettera a Dina (2016).
Il suo sito è www.graziaverasani.it