Dal 15 maggio è in libreria Africa, mon amour, un romanzo dall’ambientazione ed epoca storica davvero affascinanti.
E’ per questo che qualche tempo fa pensai che il modo migliore per avvicinarmi al libro fosse intervistare Deanna Raybourn, la talentuosa autice, nonché vincitrice del RITA Award (per il suo Silenzi e Veleni).
Ringrazio quindi Harlequin Mondadori per avermi dato la possibilità di realizzare l’interessante intervista a Deanna che trovate più sotto (sia nella versione italiana che in inglese).
Ecco quindi la trama (la splendida cover), alcuni cenni biografici sull’autrice e le risposte alle mie curiosità!
Titolo: Africa, mon amour
Titolo originale: A Spear of Summer Grass (A Spear of Summer Grass #1)
Autore: Deanna Raybourn
Traduttore: –
Editore: Harlequin Mondadori
Pagine: 312
Prezzo: 7,99 ebook
Data di uscita: 15 maggio 2015
Parigi, 1923.
Figlia di una donna dalla vita decisamente vivace, Delilah Drummond non è da meno ed è nota nei circoli parigini per i suoi scandali. L’ultimo, però, è talmente grande da fare impallidire anche sua madre. Delilah viene così costretta a trasferirsi in Kenya, nella tenuta del suo patrigno preferito, almeno finché i pettegolezzi non saranno dimenticati. Decadente e baciata dal sole, Fairlight, questo il nome della casa, è ciò che rimane di uno sogno africano ormai sbiadito, un mondo dove espatriati dissoluti conducono la loro vita tra gin, musica jazz, sigarette e safari. Come signora della tenuta, anche Delilah si abbandona ai piaceri di questa società, diventando la regina di uno stile di vita sregolato. Ma sullo sfondo di questa vita frivola si staglia l’integerrimo Ryder White. Così diverso dagli altri, diventerà la guida di Delilah alla scoperta della complicata bellezza di quel mondo sconosciuto che è l’Africa. Giraffe, bufali, leoni ed elefanti si aggirano sulle rive del lago Wanyama, sollevando nuvole di polvere rossa. Qui la vita è lussureggiante, ma anche fuggevole e pericolosa. Solo quando questo luogo sacro sarà profanato col sangue, lei scoprirà per che cosa vale la pena lottare.
E ora potete leggerne un piccolo estratto:
Deanna Raybourn, originaria del Texas, è cresciuta a San Antonio, dove ha frequentato il college e ha conosciuto l’uomo della sua vita. Ha scritto il suo primo romanzo a 23 anni, e dopo 3 si è dedicata a tempo pieno alla scrittura. La grande occasione è arrivata con la pubblicazione di Silenzi e Veleni nel 2007 premiato con il RITA AWARD. Una prosa raffinata e una straordinaria capacità di far rivivere il passato sono la chiave che le ha permesso di raggiungere un meritatissimo successo.
1. La prima cosa che colpisce del Suo libro è l’ambientazione, la splendida Africa. Ha mai visitato il continente? Cosa l’affascina dell’Africa?
1. The first thing that strikes in your novel is setting, the beautiful Africa. Have you ever visited Kenya or any other African country? What fascinates you about this place?
Non sono ancora riuscita a programmare un viaggio con destinazione Africa. Quando ho scritto questo libro, ero in un momento dove le scadenze erano molto strette… e non era il momento più adatto per avventurarsi in un safari! Però ho fatto tappa in Florida, dove ci sono molti parchi a tema e si possono ammirare molti esemplari di animali provenienti da lì. Ho intervistato molti zoologi, in modo da poter capire la loro esperienza e farmi raccontare dei loro viaggi. Mi hanno anche dato la possibilità di sfamare un leone – un’esperienza pazzesca! Una delle scene del romanzo, in cui si sente il ruggito del leone in lontananza, è ispirata proprio a questo episodio.
I haven’t had the pleasure of traveling to Africa yet. When I wrote this book, I was on a very tight deadline and it was not the best time of year to go on safari. Instead, I made a very quick trip down to Florida where the theme parks have collections of African animals. I was able to interview several zoologists about their travels to Africa and their experiences with the animals as well as observe several species. I was even able to meet a lion—an absolutely magical experience! Standing four feet away and feeling his roar echo through my bones, down to my feet, inspired a scene in the book.
2. Anche la scelta dell’epoca storica è senz’altro particolare. Come mai questa scelta?
2. This particular historical period is really specific. How can you motivate this choice?
Il romanzo è nato dallo studio della Happy Valley Set, un gruppo di inglesi e americani espatriati che si stabilirono negli altopiani del Kenya. Persone le cui gesta sono diventate leggendarie. Andavano a caccia, vivevano relazioni improbabili, pilotavano aerei… uno spettacolo. Non erano persone molto a modo, ma sicuramente memorabili e gli Anni Venti sono stati il loro periodo d’oro.
The book was born out of a decades-long study of the Happy Valley Set, a group of English and American expatriates who settled in the highlands of Kenya. They were a truly larger-than-life group of people whose exploits were so legendary, I actually had to make them tamer for the book! They hunted big game, flew airplanes, had extravagant affairs, and indulged themselves in every luxury. They weren’t very likeable people, but they were certainly memorable, and they made for superb inspiration, and the 1920s were their heyday.
3. Come nasce l’idea di questa storia?
3. How did you get the idea for this novel?
All’università ho studiato storia africana, documentandomi sugli insediamenti in Kenya di quella zona nota come British East Africa. Ho sempre pensato che potesse essere un’ottima base per la lavorazione di un romanzo e appena ne ho avuto l’occasione… l’ho colta al volo. Mi ha sempre affascinato anche la moda degli Anni Venti, i racconti di donne spregiudicate che vivevano una vita incredibili, alternando passi di Charleston a voli in aereo. La mia protagonista sarebbe stata proprio così: una donna impetuosa, intrepida e profondamente viziata. Ho anche letto decine di biografie riguardanti i primi coloni dell’Africa orientale britannica per la creazione dei personaggi. I conflitti e il fil rouge della trama doveva essere estremamente realistico.
When I was at university twenty years ago, I studied African history, and I have been reading up on the settlement of British East Africa (Kenya) ever since. I had always thought that setting a novel there would be a wonderful experience, and when my publisher gave me the chance, I leaped at it. I was also deeply interested in flappers—those daring young women of the 1920s who were bobbing their hair and raising their hems, learning to fly planes and dance the Charleston—so I knew my heroine needed to be that sort of woman, impetuous, intrepid, and deeply flawed. I read dozens of biographies of the early settlers of British East Africa to determine what sort of people set out to colonize that country, and that was a perfect blueprint for creating these characters. The conflicts and plot just flowed out of what kinds of people they were.
4. Può presentarci la protagonista?
4. Can introduce to Italian readers Delilah Drummond, the main character of Africa mon Amour?
Delilah è una giovane donna ricca, vedova per ben due volte, che si è lasciata alle spalle una lunga serie di cuori spezzati e scandali. Dopo la sua più recente scappatella, la famiglia insiste perché vada in Africa, nella tenuta del padre, almeno finché le voci non si saranno placate. Ma Delilah non passa inosservata e il suo arrivo nella colonia britannica farà decisamente scalpore.
Delilah is a wealthy young woman, twice widowed, who has a string of broken hearts and very public scandals to her name. After her most recent escapade, her family insists she go to Africa to live quietly until the gossip dies down—something that happened quite frequently to the settlers of British East Africa! But Delilah doesn’t do anything quietly, and her arrival in the colony sets the place on its ear.
5. A chi consiglierebbe la lettura del Suo libro?
5. When and to whom would you recommend to read this novel?
Lo consiglio a chi ama l’avventura! È l’ideale per chi ama eroine forti e impertinenti.
Anyone who likes adventure! It’s appealing to readers who like a very strong heroine who is unapologetic about her fierceness.
6. Ultima domanda: cosa Le piacerebbe restasse al lettore una volta finita l’ultima pagina?
6. The last question: what would you like to remain in every reader’s heart at the end of the novel?
Vorrei che ogni lettore si ricordasse questo: non importa quanto la vita vi abbia fatto del male, quanto dolore avete sopportato, si può sempre trovare il modo per rinascere. Il romanzo racconta come Delilah impari ad accogliere di nuovo l’amore. Aprirsi alla vita è l’unico modo per andare avanti.
I would like every reader to take away from this the idea that no matter how damaged you are by life, no matter how much you have been twisted by tragedy and given into pain, you can find your way back again. The story is about Delilah learning to give and accept love again in every possible way, and it’s only in opening yourself up that you can truly move forward.
Allora, che ne dite? Non è intrigante!
Proprio oggi posso dire di stringere la mia copia e al più presto vi farò sapere cosa ne penso ^_^