Dopo Vampiri e Licantropi, gli Zombie già da qualche tempo attirano l’attenzione di un pubblico sempre più folto, amante dell’horror e del brivido. Ma cosa succederebbe se l’uomo lupo anziché atletico e muscoloso fosse obeso e svogliato? E se il vampiro anziché affascinante e seduttore fosse timido e col riporto? E soprattutto, come li inseriresti in un contesto di “morti che camminano”? Sarebbe più divertente o pauroso? Da queste considerazioni parte “In trappola al Gil’s Diner” e solo leggendolo potremo risolvere questi enigmi.
LA TRAMA
Benvenuti al Gil’s All Fright Diner, dove gli attacchi zombie sono frequenti e nessuno sa cosa si nasconde nel freezer…
Duke ed Earl sono solo di passaggio nella Contea di Rockwood, quando sostano al Gil’s Diner per mangiare un boccone. I ragazzi non hanno intenzione di restare, almeno fino a quando Loretta, la corpulenta titolare del ristorante, non offre loro 100 dollari per sbarazzarsi degli zombie che ogni notte tentano di entrare nel suo locale. E dato che Duke è un licantropo ed Earl un vampiro, per i due squattrinati viaggiatori la proposta sembra una ghiotta opportunità di fare cassa.
Ma i morti viventi sono solo la punta dell’Iceberg. Qualcuno infatti pare voglia mandare via Loretta dal Diner, con la chiara intenzione di aprire le porte dell’inferno. Prima che Earl e Duke arrivino in fondo al mistero, dovranno vedersela con un’infinità di ‘complicazioni’ sovrannaturali, tra i quali: bovini zombie, un fantasma innamorato, una strega minorenne e il terrificante potere occulto del Pig-Latin.
E forse – solo forse – anche la fine del mondo.
COMMENTO
Quando ho letto la trama di questo libro per la prima volta, mi sono entusiasmata, lo ammetto. Leggevo tra le righe quegli elementi sorprendenti e dissacranti che trovavo negli scritti di due autori che amo molto, Chuck Palahniuk (uno su tutti, Ninna Nanna) e Christopher Moore, dove niente è come sembra e i luoghi comuni vengono presi e ribaltati, spesso in chiave ironica. Era quindi molto alta la mia aspettativa e soprattutto riponevo molta fiducia nell’aspetto paranormale, spesso toccato dagli autori succitati, ma mai espresso in maniera così esplicita. Sarà per questo che la lettura di “In trappola al Gil’s Diner” non mi ha colpito particolarmente e, soprattutto, non ho colto quel “piatto colmo di risate oscene ed estasi ectoplastimache” che il Publisher Weekly ha dichiarato nella recensione, stampata sulla copertina del libro.
Lo stile di scrittura è semplice e scorrevole, la lettura piacevole ma i personaggi e le vicende mi sono sembrate troppo surreali perfino per un romanzo fantasy. I personaggi, è vero, sono dissacranti e sfatano molti luoghi comuni ma mancano di appeal, di simpatia, o di antipatia … insomma, risultano indifferenti. Speravo fosse un effetto delle prime pagine ma oltre la metà ancora non riuscivo a distinguere dal nome chi fosse il vampiro e chi il licantropo. Non so in quanti hanno letto “Un lavoro sporco” (se non lo avete fatto … fatelo!) di Christopher Moore. Le prime 50 pagine potrebbero lasciare interdette i più. Personaggi strambi, che forse non esistono o forse sì, improbabili commessi e ancora più improbabili esseri sovrannaturali e dicerie inconsuete. Abbastanza caotico e senza senso, fintanto che non succede qualcosa, una magia, e improvvisamente tutto sembra più reale del cane della vicina che abbaia continuamente. In questo libro non ho trovato questa magia, quella di cui ti innamori e che ti fa andare a riscoprire tutti i libri di quell’autore (anche se questo di Martinez è il primo).
Allora è un brutto libro? No, è un libro particolare, da affrontare senza l’idea di trovarsi di fronte a qualcosa di preciso. Martinez ha voluto fortemente creare una manciata di personaggi controcorrente, inserendoli in una storia surreale e vedendo “come se la cavavano”. Lo stile di scrittura è piacevole. Questo è quello che si dovrebbe sapere affrontando questa lettura: eliminate i paragoni e iniziate a leggere con la mente aperta e senza aspettarvi un horror, un romance, un giallo o una storia di zombie. In questo caso, certamente lo apprezzerete.
A. Lee Martinez vive a Terrel, in Texas. In trappola al Gil’s Diner è la sua opera prima, con la quale si è aggiudicato un Alex Award assegnato dall’American Library Association. I diritti cinematografici del romanzo sono stati opzionati dalla Dreamworks Animation.
DATA DI USCITA: 01/04/2012
CASA EDITRICE: Delos Books (Odissea Zombie n.3)
GENERE: Fantascienza, Horror
TITOLO ORIGINALE: Gil’s All Fright Diner