Come spesso accade quando vado in libreria, la mia attenzione è stata catturata dalla bellissima copertina di La collezionista di Voci, nuova uscita Mondadori, dell’autrice americana Kimberly Derting. “Una storia d’amore che travolge, un thriller che non da tregua” recita la copertina, citando una frase di Claudia Gray (autrice della serie Evernight). Citazione che, insieme alle notizie apparse prima dell’uscita mi hanno fortemente portata fuori strada, immaginandomi un libro notevolmente diverso. Nonostante ciò il libro non delude, anzi…
Partiamo dall’inizio. La collezionista di voci è il primo di una quadrilogia dal titolo “The Body Finder”. Certamente “La trovatrice di corpi” è meno evocativo rispetto a “La collezionista di voci” ma è in effetti molto più vicino alla realtà, al contenuto del libro e al tenore della narrazione.
Protagonista del libro è Violet, ha 16 anni, vive in una piccola cittadina con i genitori, va a scuola e ha un amico del cuore, Jay, che sta diventando per lei qualcosa di più. All’apparenza un’adolescente come tante ma che nasconde in sè un dono, o una condanna, davvero speciale. Un dono che la rende diversa mentre lei vorrebbe somigliare a tutte le altre:
“Raccolse i capelli in una coda disordinata – l’unico tipo di coda che i suoi ricci ribelli le consentissero – e prese lo zaino da terra. Violet odiava quando gli adulti le dicevano che era fortunata ad avere quei fantasiti ricci naturali, perchè lei non desiderava altro che confondersi nel mare di capelli lucidi, stirati, dritti come spaghetti che sembravano toccati in sorte a ogni singola ragazza della scuola. Del resto, che cosa si aspettava? A quanto pareva, la vita non voleva che lei si confondesse con gli altri.”
E ciò che distingue Violet da tutti gli altri è una strana capacità di “sentire” i morti assassinati. Il modo in cui li sente, però, è decisamente originale. Contrariamente al titolo del libro, non sente le loro voci (e soprattutto non le colleziona) ma percepisce delle “cose”. Lei li chiama echi e possono essere sotto forma di odori (per esempio di acqua marcia), di sapori (per esempio di aglio), di immagini (una zona luminosa ed iridescente), di suoni (un suono di campana). Elementi unici, che identificano una specifica persona che, però, non risultano collegati alla persona stessa, alla sua morte o all’assassino. In realtà nel libro non viene spiegato, e a me non sembra, ci sia una correlazione diretta. Oltre a questo, la particolarità è che gli echi non solo sono “appiccicati” al cadavere, ma anche all’assassino. Cosa che rende molto utile il potere di Violet non solo di ritrovare i cadaveri ma anche di rintracciare i responsabili.
A conoscere il suo segreto sono i genitori, lo zio Stephen (fratello minore del padre e Capo della Polizia della vicina cittadina) e Jay.
Il libro ci fa conoscere Vi (come la chiamano confidenzialmente gli amici) a 8 anni quando in giro con il padre per il bosco dietro casa è alla ricerca di corpi di animali vittime di predatori selvatici. Vi, infatti, insieme al padre ha costruito un proprio cimitero personale nel giardino sul retro di casa per seppellire i corpicini delle vittime in modo che le piccole anime possano riposare in pace, cosicchè anche gli echi man mano si affievoliscano. Tutto relativamente tranquillo fintanto che il richiamo la porta verso una destinazione diversa:
“I piedi sembravano mossi da una volontà propria, mentre lei si sforzava di trasformare il suono in qualcosa di coerente, qualcosa che potesse identificare. (…) Il suono acquistava potenza. Non volume ma potenza. Ora Violet poteva praticamente sentire le vibrazioni che le rimbombavano sotto la pelle. Era così che funzionava. Era così che le sensazioni arrivavano da lei. (…) E quando la chiamavano, lei era obbligata a rispondere. La bambina si fermò davanti a un mucchio di terriccio umido, ricoperto da uno spesso strato di foglie in decomposizione. (..) Si inginocchiò. Sentiva il pulsare dell’eco sotto di lei. Lo sentiva risuonare nelle vene, scorrere bruciante nel suo piccolo corpo. Senza aspettare, spazzò via le foglie e i detriti con la manica del cappotto prima di accingersi con zelo a scavare la terra morbida con le mani. (…) Nello stesso istante in cui riconobbe quello che aveva scoperto udì il respiro del padre bloccarsi. Sentì le sue mani forti che la afferravano da dietro, la prendevano con decisione per le spalle e la allontanavano dalla terra smossa, per poi sollevarla fra le braccia forti e sicure … via dal suono che la chiamava … E via dal viso della ragazza che la fissava da sotto il terriccio.“
Un esempio che esplicita molto bene quali siano le sue sensazioni e cosa significhi per lei questo “eco” che sente come richiamo. Ben diverso rispetto ai paragoni che sono stati fatti con altri libri e altri personaggi. Uno su tutti Harper Collins (bellissima serie di 4 libri di Charline Harris, tutti pubblicati da Delos) dove la ragazza, 28 enne, ha la facoltà di “sentire” i morti attraverso il terreno. Nel suo caso, pur non essendo specificato bene quale sia il meccanismo, la ragazza riesce a capire chi è la persona morta, qual’era il suo aspetto da vivo, il nome e la causa della morte, accidentale o meno. Gli accostamenti, quindi, non possono che trarre in inganno.
Dopo il prologo iniziale, ritroviamo Violet 8 anni dopo (quando ha 16 anni) vivere la propria normale vita da teenager: la scuola, l’amico del cuore che però le fa venire le farfalle nella pancia, i balli scolastici e tutto quanto gira attorno ad una ragazza del sua età. Fintanto che iniziano a scomparire giovani donne, inizialmente nelle città adiacenti poi sempre più vicino a lei. Come se ciò non fosse sufficiente a spaventarla, un giorno farà nuovamente un macabro ritrovamente: una delle ragazze scomparse viene trovata nel lago proprio da Violet, richiamata da un’immagine particolarmente colorata e vivida.
Da lì Vi, inizia a capire che lei è l’unica che può aiutare la Polizia a rintracciare le persone perchè l’eco delle ragazze morte rimane attaccato al suo assassino ed è l’unica persona che può notarle. L’unica persona che può fermare il killer.
Come si può notare, la linea narrativa del libro è quella del giallo. Sì, inframezzato dalla vita di adolescente di Vi, dalla cotta per Jay, dalla scuola, ma in realtà si tratta di un giallo per il 90% del tempo. Se la protagonista non fosse una sedicenne probabilmente lo troveremmo in libreria nella sezione Thriller.
Ci tengo a precisarlo perchè il libro in alcuni punti è abbastanza crudo, contiene capitoli raccontati dal punto di vista del killer e certe scene sono tipiche da romanzo adatto agli adulti. Non mi sentirei quindi di consigliare il libro ai giovanissimi (anche se la collana Shout, di cui fa parte il libro, edito da Mondadori sarebbe rivolta proprio a loro).
Un libro ben scritto, scorrevole, che tiene agganciati alla pagina. Ho trovato solo un pò noiosi alcuni prolungamenti sulle vicende quotidiane di Violet, mentre si poteva approfondire maggiormente “i casi” delle ragazze. Tutto sommato un buon libro, ben scritto e, se non originale, quantomeno interessante.
Il libro può essere letto come autoconclusivo, sono quindi molto curiosa di scoprire cosa ci riserveranno gli altri volumi della serie. Fin’ora i titoli di cui siamo a conoscenza sono solo 2:
– La collezionista di voci, Mondadori 05/2011 (The body finder, 03/2010)
– Desires of the dead, 02/2011
Per i più curiosi, riporto di seguito la trama del secondo (preso dal sito ufficiale dell’autrice, la mia traduzione e l’originale in inglese). Non sono presenti troppi spoiler, ma nel caso saltate di pari passo.
Violet può sentire gli echi di chi è stato assassinato – e abbinare l’impronta che resta sui loro assassini. Solo chi le sta vicino sa di che cosa è capace, ma quando scopre il cadavere di un giovane ragazzo attira l’attenzione dell’FBI, che minaccia il suo intero modo di vivere. Mentre Violet lavora per mantenere la sua particolare capacità segreta, involontariamente diventa l’oggetto di una pericolosa ossessione. Normalmente si sarebbe rivolta al suo miglior amico, Jay, ma ora che sono ufficialmente una coppia, le regole della loro relazione sembrano essere cambiate. E con Jay che passa molto tempo con il suo nuovo amico Mike, Violet si trova spesso da sola domandandosi quando è successo che le cose si sono messe male. Ma quando riempie questo vuoto scavando nella tragica storia familiare di Mike, si imbatte in una verità oscura che potrebbe mettere tutti in pericolo.
Violet can sense the echoes of those who’ve been murdered—and the matching imprint that clings to their killers. Only those closest to her know what she is capable of, but when she discovers the body of a young boy she also draws the attention of the FBI, threatening her entire way of life. As Violet works to keep her morbid ability a secret, she unwittingly becomes the object of a dangerous obsession. Normally she’d turn to her best friend, Jay, except now that they are officially a couple, the rules of their relationship seem to have changed. And with Jay spending more and more time with his new friend Mike, Violet is left with too much time on her hands as she wonders where things went wrong. But when she fills the void by digging into Mike’s tragic family history, she stumbles upon a dark truth that could put everyone in danger.
Ora, qualche parola sulla copertina (a destra la poco fantasiosa copertina americana) realizzata da Fernando Ambrosi (art director) ed Eleonora Bassi (graphic desiner). Che dire, innanzitutto una copertina molto evocativa, in grado di rappresentare meglio di tante parole il dono di Violet e il contenuto del libro. Cercando un pò in internet, ho trovato questa bellissima pagina di Eleonora Bassi dove si trovano molti dei lavori che ha fatto con Mondadori. Copertine molto belle come quelle per Hunger Games, Shadowhunters, Voci dall’Oscurità, La Detective e tante altre. Una speciale citazione per ricordare che vicino a personaggi e artisti molto bravi e molto noti come Paolo Barbieri, ce ne sono altri che sono davvero validi in Italia e meritano una menzione speciale perchè la copertina è la prima cosa che compriamo in un libro e, alcune volte, l’unica cosa bella. Esclusi i presenti, s’intende.
Infine, qualche nota sull’autrice. Kimberly Derting vive nella regione del Pacific Northwest, luogo idelae, con i suoi paesaggi cupi e selvaggi per scrivere storie da brivido. Ha un marito e tre figli chiacchieroni, che sono una continua fonte d’ispirazione per la scrittura.
Per restare aggiornati sulle news di Kimberly, questo è il suo sito web, dove è possibile leggere (in inglese) anche estratti dei suoi libri.
Di seguito il booktrailer americano di The Body finder (La collezionista di voci):
E la Long Version sempre del booktrailer di The body finders:
A seguire, per i più curiosi, il booktrailer del seguito (Desires of the dead):
E per chi fosse ulteriormente “ansioso” … Kimberly Derting che parla di Desires of the dead (in inglese):
LA COLLEZIONISTA DI VOCI
di Kimberly Derting
Collana Shout
Mondadori
Pagg.320 – E.17,00
ISBN 978-88-04-61176-9
La collezionista di voci è un libro fantastico, il più bello.
Ho letto il libro e me ne sono innamorata subito. L’ho letto in un solo giorno grazie alla scrittura scorrevole della scrittrice. Non sapevo ci fosse la continuazione, ma adesso che ne sono al corrente lo andrò a comprare il prima possibile! Comunque mi è piacuta la recensione ^^
Grazie Selene! Anch’io sono rimasta colpita da questa serie e dalla sua protagonista. Negli USA sono già 4 i libri usciti, spero arrivino presto anche qui (in Italia siamo solo al n° 2 🙁 )
Infatti non vedo l’ora che arrivino, ma ci vorrà un po’ ^.^ intanto vado a comprare il secondo libro *-*