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E’ in libreria da poco il sorprendente romanzo d’esordio di Paolo Scardanelli “L’accordo. Era l’estate del 1979”, pubblicato da Carbonio Editore.

Siamo alla fine degli anni ’70 e a concludersi non è solo il decennio.
E’ l’anno del cambiamento anche per due ragazzi, due amici.
Paolo e Andrea hanno terminato la maturità e si stanno affacciando alla vita in un cambiamento che è, allo stesso tempo, personale, sociale, politico. Questo in un’epoca di grandi cambiamenti, di disillusione, di incertezza.

“Il nostro obiettivo non era di cambiare loro, no, ma gli altri, quelli che pensavano ce l’avessero con noi: Dio, Stato, Famiglia.

Si tratta di un libro dalle caratteristiche singolari, a partire dalla scrittura per finire ai temi. La prima in funzione dei secondi.

Una scrittura densa rappresenta in misura fedele e concitata un periodo storico di svolta, che ha segnato un “prima” e un “dopo”. Un anno in cui si percepiva la fine di qualcosa e l’inizio di qualcosa di diverso, il crollo di certezze scalfite goccia a goccia.

Un romanzo che è davvero difficile da raccontare, più facile da vivere (o rivivere, per chi in quegli anni c’era) con la sua lucida e spietata analisi di quei tempi. Che sono anche i nostri.

Per parlarne più dettagliatamente, abbiamo intervistato l’autore.


D. Grazie a Paolo Scardanelli per essere qui.

R. Grazie a voi per l’invito.

D. L’accordo. Era l’estate del 1979 è il suo primo romanzo ma mostra una maturità stilistica e concettuale inaudita per un esordiente. Un romanzo di formazione e deformazione identitaria. Come nasce questo romanzo e quanto tempo è stato necessario perché arrivasse alla sua maturazione?

R. Il romanzo nasce dal desiderio di affrontare e sviscerare il tema portante del senso delle nostre esistenze: la ricerca della felicità e l’impossibilità di essa a durare. Il romanzo ha avuto una lunga gestazione, le sue origini risalgono a trent’anni fa. Giunge a piena maturazione oggi attraverso un lungo e costante lavoro di sedimentazione e accumulazione.

Il romanzo nasce dal desiderio di affrontare e sviscerare il tema portante del senso delle nostre esistenze: la ricerca della felicità e l’impossibilità di essa a durare.

D. La fine di un decennio è sempre un momento di fermento e forse per il 1979 lo è stato in modo particolare. Perché ha deciso di ambientarlo esattamente in quell’anno?

R. Perché in quegli anni affondano le radici di una crescita personale e collettiva a un tempo.

D. Nel suo libro i protagonisti vivono un momento di grandi cambiamenti sia personali che sociali, cambiamenti che negli anni successivi avrebbero determinato il loro futuro che, in quel periodo particolarmente, non poteva essere disgiunto dalla politica e dalle ideologie che percorrevano il paese. Che eredità abbiamo tutt’ora di quel preciso momento storico, in cui tutto era possibile e tutto poteva essere anche compromesso?

R. La vita va vissuta intensamente, consumata dal fuoco della passione; la seconda metà degli anni Settanta ha rappresentato per me, per altri della mia generazione e quindi per i personaggi del libro la necessaria crescita di consapevolezza di sé e del mondo. Quegli anni fondano il presente più di quanto noi stessi immaginiamo; questo libro ne è in parte la testimonianza.

La seconda metà degli anni Settanta ha rappresentato per me, per altri della mia generazione e quindi per i personaggi del libro la necessaria crescita di consapevolezza di sé e del mondo

D. Il suo L’accordo. Era l’estate del 1979 è stato definito un romanzo polifonico e corale, con personaggi tanto diversi quanto interessanti da approfondire. Come nascono i suoi personaggi, specchio del tempo che passa e dell’incertezza nel trovare un proprio percorso nel mondo?

R. La polifonia è in musica come nel cinema e nella scrittura componente fondamentale di una consapevolezza matura; qui nascono e si fondano i miei personaggi, in un mondo che come dice Wittgenstein è la totalità dei fatti. Essi incarnano ideali, dolori, amori, debolezze nella misura stessa del mondo. Il loro percorso di consapevolezza, risplendendo ciascuno nella propria individualità, fonda il senso del romanzo e del mondo in generale.

D. Una particolarità del suo libro è la scrittura: ridondante, affollata, densa. Una lama tra le sue mani, affilato strumento in grado di raccontare un periodo caotico eppure ancora sottoscrivibile a regole che negli anni sarebbero se non decadute, superate. Una scelta originale nella presentazione e nel lessico, quasi un flusso di coscienza: com’è giunto a questa decisione e perché?

R. Il processo creativo richiede consapevolezza e abbandono a un tempo: il flusso di coscienza è misura di uno stato interiore cui urge aprirsi al mondo; esso è per me strumento col quale penetrare ed aprire il senso del mondo. La comunicazione richiede una sorta di scambio osmotico con il lettore e il mondo circostante; il flusso di coscienza è uno degli strumenti per giungere direttamente al centro della questione.

Il processo creativo richiede consapevolezza e abbandono a un tempo.

D. Infine un’ultima domanda: cosa le piacerebbe restasse al lettore una volta finito di leggere il suo libro?

R. La voglia di andare oltre le parole intuendo che la chiave per aprire il senso del mondo va ricercata in noi oltre che fuori di noi. La sensazione che l’Alto non sia poi così distante; basta distendere lo sguardo oltre la nostra limitata finitezza.

D. Un saluto.

R. Grazie e a presto.


IL LIBRO

Estate del 1979. Paolo parte, dopo la maturità, con un gruppo di amici per un campo estivo della FGCI in Friuli, lasciando il suo amico fraterno Andrea ingabbiato in una relazione travolgente e logorato dal rapporto tormentato con il padre. Un tragico fatto sconvolgerà l’esistenza di Andrea e lo costringerà ad affrontare il proprio abisso. Sullo sfondo l’Italia fine anni ’70; il tramonto delle illusioni e l’inizio del disimpegno politico. E le vette silenziose dell’Etna dove si contempla l’assoluto con la consapevolezza che, se non per brevi attimi, la felicità rimarrà irraggiungibile. Una prosa densa a volte ieratica, sarcastica e divertita, a volte canzonatoria.

Titolo: L’accordo. Era l’estate del 1979
Autore: Paolo Scardanelli
Editore: Carbonio Editore
Collana: Cielo Stellato
Pagine: 233
Prezzo: 15,00 cartaceo (QUI su Amazon) – 7,99 ebook
Data di uscita: 10 settembre 2020

L’AUTORE

Paolo Scardanelli nasce a Lentini nel 1962. Geologo, vive nella Sicilia orientale.
Poco altro si sa di lui.

1 commento il L’accordo: intervista a Paolo Scardanelli

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